10 feb 2013
Gruppo Albini: l'export traina il fatturato a 125 milioni di € (+3,5%)
10 feb 2013
Il Gruppo Albini chiude il 2012 con un fatturato di 125 milioni di euro, in crescita del 3,5% rispetto al 2011 (quando fu di 121 milioni di euro). A sostenere l’andamento positivo del gruppo bergamasco, il maggior produttore europeo di tessuti per camiceria, è soprattutto l’export, in continua crescita, che rappresenta il 72% del fatturato ed è diretto ad oltre 80 Paesi. L’alta vocazione internazionale del gruppo Albini è confermata dalle esportazioni indirette che caratterizzano il restante 28% di prodotto venduto in Italia, di cui un’importante quota è destinata a brand a loro volta apprezzati all’estero come capo finito.

A fine 2012, l'azienda bergamasca è entrata, per la prima volta nella sua storia, nel settore della filatura, attività di nicchia fondamentale per controllare una filiera di eccellenza dalla materia prima al finissaggio Made in Italy, aprendo una nuova linea di filatura all’interno dello stabilimento Niggeler & Küpfer di Ceto, in provincia di Brescia. Un investimento da 2,5 milioni di euro, ma la produzione della filatura nel 2013 avrà un valore di 9 milioni di euro, ricorda il comunicato ufficiale della società italiana.
“I risultati ottenuti nel 2012 – commenta il presidente del Gruppo, Silvio Albini – sono piuttosto soddisfacenti, anche se permane una forte incertezza legata alle difficoltà dell’economia mondiale. Il Gruppo Albini rimane coerente con la propria strategia continuando ad investire, come testimonia l’avvio della linea di filatura di Ceto. È fondamentale continuare a puntare sul made in Italy, per raggiungere i mercati esteri sempre più attenti e preparati sui prodotti di vera qualità. In Europa e nel mondo c’è una grande voglia di eccellenza italiana: Francia, Spagna, Inghilterra e Germania sono i Paesi dove il Gruppo Albini esporta di più, seguiti da Stati Uniti e Cina. Poter offrire un prodotto garantito e di qualità impeccabile, puntando su innovazione, qualità e servizio al cliente, è la forza del Gruppo e la sua missione”.
Fondato nel 1876 da Zaffiro Borgomanero a Desenzano sul Serio, nel comune di Albino (BG), con il nome di “Z. Borgomanero & C.”, il Gruppo Albini è da sempre un’impresa familiare che oggi, giunta al 137° anno di attività, è guidata dalla quinta generazione rappresentata da Silvio, Fabio, Andrea e Stefano Albini. La società può contare oggi su 9 stabilimenti produttivi. Cinque sono in Italia (dal 1876, Gruppo Albini ad Albino (BG), per tintoria e tessitura, dal 1996 Brebbia (VA), per il finissaggio, dal 2003 Mottola (TA), per la tessitura, dal 2008 Gandino (BG), polo logistico e laboratorio tessuti, e quest'ultimo di Ceto (BS), con la sua linea di filatura), mentre 3 sono all'estero (dal 2002 Letohrad, Repubblica Ceca, per la tessitura, dal 2009 Mediterranean Textile, a Borg El Arab, Alessandria d'Egitto, per la tessitura e dal 2010 Delta Dyeing, sempre a Borg El Arab, Alessandria d'Egitto, utilizzato come tintoria), per un totale di oltre 1.300 dipendenti. Dal 2011 esiste poi un ufficio commerciale a Shanghai, in Cina.

L’offerta di tessuti del gruppo si sviluppa in oltre 20.000 varianti, proposte da 5 distinti marchi. Oltre ai brand nazionali Cotonificio Albini 1876, Albiate 1830 e l'ultimo arrivato Albini, donna (creato nel 2012), l'azienda bergamasca controlla gli storici marchi inglesi Thomas Mason 1796 e David & John Anderson 1822, acquisiti nel 1992 insieme ad un vasto e preziosissimo archivio che contiene tessuti dal diciottesimo secolo in poi.
Il rafforzamento della struttura industriale nel 2012 si è concretizzato con 7,5 milioni di euro di investimenti, finalizzati, oltre alla filatura, al rinnovo di telai, attrezzature di preparazione e per mantenere le tintorie allo stato dell’arte. Una parte importante di questi investimenti sui siti industriali è stata dedicata agli interventi sul fronte del risparmio energetico e dell’eco-sostenibilità (1,7 milioni di euro) che hanno coinvolto diversi stabilimenti del gruppo, fra cui quello di Mottola, dove sono state installate due pale eoliche e un ulteriore impianto fotovoltaico, quello di Letohrad, dove un progetto di ottimizzazione ha portato all’installazione di una nuova e moderna centrale termica a gas, e la sede di Albino, dove è stata installata una turbina idroelettrica e sono stati realizzati numerosi e sostanziali interventi di efficientamento energetico.
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