Gianluca Bolelli
5 lug 2016
Gilles Lasbordes (Première Vision): “Blossom risponde a un altro momento della creazione”
Gianluca Bolelli
5 lug 2016
Nei giorni 6 e 7 luglio, Première Vision organizza nel cuore di Parigi il suo primo salone dedicato alle pre-collezioni per la stagione autunno-inverno 2017/18: Blossom. Gilles Lasbordes, direttore generale di Première Vision, spiega il perché di questa nuova iniziativa.

FashionMag: Quali sono le vostre aspettative per questa edizione inaugurale?
Gilles Lasbordes: Siamo lieti di quanto si sta preannunciando. Abbiamo spiegato subito che questa fiera sarà di dimensioni limitate, perché basata su un'offerta precisa: aziende capaci di lavorare per case di moda che sviluppano delle pre-collezioni, e che sono tra le più creative. E abbiamo fatto il piano al Palais Brongniart, con 64 società, 60 delle quali per i tessuti e 4 per gli accessori. Sono tutte entità molto creative, e dovranno rispondere a tre criteri: proporre una gamma di un certo livello, essere pronte a presentare una vera pre-collezione autunno-inverno, e non i prodotti delle stagioni precedenti, e infine poter lavorare su degli sviluppi specifici, dei prodotti speciali o esclusivi, con i brand. Alla fine, in questo salone abbiamo tutto l'insieme dei mestieri presenti a Première Vision Fabrics, ma ovviamente con una maggiore rappresentanza di alcuni mestieri naturalmente vicini all'alto di gamma, come le seterie.
FM: Che ci dice dei visitatori attesi?
GL: Per ora penso che per tutto quello che potremmo chiamare l'accessorio di lusso e ciò che si trova al di sopra di questo, abbiamo già tutti quanti. Questo è stato il nostro primo feedback. E' un fatto molto incoraggiante. Ma sono prudente, noi non vendiamo mai la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. E la realtà del numero di presenze in una fiera nel centro di Parigi dipende anche dalle variabili del lavoro quotidiano. Sappiamo infatti che sarà un salone nel quale la Francia sarà molto rappresentata. Tenuto conto del suo posizionamento, abbiamo quindi creato una comunicazione altamente mirata. Non abbiamo cercato di far conoscere Blossom a tutto il nostro portafoglio di marchi, ma a lavorare sul core target in maniera molto qualitativa, in quanto, naturalmente, al Blossom non cerchiamo il volume, né come visitatori, né come espositori.
FM: Il Blossom è dunque volto ad impostare il tono della stagione per Première Vision?
GL: Non direi il tono, nella nostra organizzazione si tratta piuttosto dell'avvio della stagione. Al Blossom riveleremo i nostri colori della stagione e ciò accadrà sempre, se il salone continuerà ad esistere. Ma la stagione, in tutta la sua diversità e ricchezza, resterà comunque a Première Vision Paris. Perché le informazioni di moda che diamo nei nostri saloni esistenti sono basate sulle collezioni intere. Al Blossom non ci saranno dei forum sulle tendenze come quelli che si possono trovare a PVP, ma le due manifestazioni interagiranno, la prima fornendo i colori, la seconda i materiali. E all'interno di una collezione i marchi hanno due tempi creativi: chiudono la pratica delle pre-collezioni, per poi aprire quella delle collezioni. Ecco perché avremo due tempi di esposizione: Blossom risponde a un altro momento della creazione. Generando un interscambio con Première Vision Paris.
FM: L’accordo perfezionato con il salone italiano delle pre-collezioni focalizzato sulla pelle Anteprima sarà rinnovato?
GL: Abbiamo concordato di rivederci e di rivalutare la situazione per le prossime fiere. Penso che le due parti desiderino fare uno sforzo perché il mercato non sia confuso e i buyer non siano infastiditi e così possano decidere con più facilità se venire a un evento. Dunque Anteprima ospiterà dei conciatori il 6 e 7 luglio, ma la sua sessione del prossimo gennaio non sarà organizzata, e allora il Blossom potrà aprirsi a vari conciatori nell'edizione prevista il 13 e 14 dicembre a Parigi. E con i tessuti e gli accessori, garantirà un complemento all'offerta dell'appuntamento con la presenza dei mestieri della pelletteria.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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