G-III continua la sua crescita a due cifre nel primo trimestre
Il gruppo newyorchese G-III, che controlla i marchi DKNY, Donna Karan e Vilebrequin, e dispone di diverse licenze produttive e distributive, tra le quali quelle di Calvin Klein e Tommy Hilfiger, ha visto crescere le vendite del 16% nel primo trimestre dell’esercizio 2018/19. Il suo fatturato ha raggiunto, nel periodo chiuso il 30 aprile scorso, il record di 611,7 milioni di dollari (522 milioni di euro), contro i 529 milioni di dollari di un anno prima.
Conseguenza di queste buone vendite, l’utile netto del gruppo è arrivato a 9,9 milioni di dollari (8,4 milioni di euro) nel periodo, mentre G-III accusava una perdita di 10,4 milioni di dollari al termine del primo trimestre dell’esercizio precedente.
“Siamo lieti di aver iniziato l'anno con un trimestre di successo per l'intero gruppo”, si è rallegrato il CEO Morris Goldfarb. “Speriamo che questo slancio continui e siamo fiduciosi per il resto dell'anno. Crediamo che le nostre opportunità di crescita a lungo termine non siano mai state così numerose e restiamo concentrati sul miglioramento della nostra quota di mercato e sull'accelerazione della nostra crescita e della redditività, per creare valore per i nostri azionisti”.
G-III ha comprato Donna Karan International – e i suoi marchi Donna Karan e DKNY - da LVMH nel 2016 per 650 milioni di dollari (554,6 milioni di euro) e da allora ha registrato una crescita ininterrotta delle vendite.
Nel corso dell’esercizio fiscale 2017/18, chiuso il 31 gennaio socrso, l’azienda aveva mostrato un incremento delle vendite del 17,6%, a 2,81 miliardi di dollari (2,39 miliardi di euro), con 258 milioni di dollari ottenuti grazie a Donna Karan e DKNY. Il gruppo aveva chiuso con un utile netto di 62,1 milioni di dollari (53 milioni di euro).
Un evento inaspettato aveva tuttavia minacciato gli affari del gruppo lo scorso ottobre, quando le controverse esternazioni di Donna Karan a sostegno del produttore cinematografico Harvey Weinstein coinvolto nel ben noto scandalo sessuale avevano portato alla creazione dell’hashtag #BoycottDonnaKaran sulle reti sociali, facendo calare del 4% il valore delle azioni di G-III, sebbene oggi Donna Karan non abbia più nessun legame diretto con il marchio che porta il suo nome.
L'episodio non sembra aver avuto un impatto duraturo sugli affari del gruppo di New York, che ha rivisto al rialzo le sue previsioni annuali. G-III punta ad ottenere nell’esercizio in corso un fatturato di 2,97 miliardi di dollari (2,52 miliardi di euro) e un utile netto compreso tra i 112 e i 117 milioni di dollari (tra 95 e 99 milioni di euro).
Per il secondo trimestre dell’esercizio 2018/19, G-III punta su vendite vicine ai 590 milioni di dollari (501 milioni di euro), con un utile o una perdita compresi tra i -3,5 milioni di dollari e i +1,5 milioni di dollari.
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