
Sarah Ahssen
1 mar 2016
Foot Locker termina l'esercizio 2015 crescendo del 3,6%

Sarah Ahssen
1 mar 2016
Nell'esercizio 2015, chiuso il 30 gennaio 2016, Foot Locker ha ottenuto un fatturato di 6,8 miliardi di euro (7,4 miliardi di dollari), in aumento del 3,6%. A negozi comparabili, la crescita arriva all'8,5%.

L'utile netto del gruppo americano, specialista del footwear e del lifestyle, raggiunge i 497 milioni di euro (541 milioni di dollari), contro i 478 milioni di euro (520 milioni di dollari) di un anno prima.
Nel quarto trimestre, le vendite di Foot Locker sono aumentate del 5%, a 1,8 miliardi di euro (2 miliardi di dollari). Escludendo gli effetti dei cambi valutari, le vendite crescono addirittura dell'8,8%.
Una settimana prima della pubblicazione dei risultati annui, il gruppo ha indicato che il suo programma d'investimenti per il 2016 ammonterà a 267 milioni di euro (297 milioni di dollari) contro i 203 milioni di euro (225 milioni di dollari) del 2015.
Tali accresciuti investimenti consentiranno soprattutto la riorganizzazione delle insegne del gruppo (Foot Locker, Champs Sports, Lady Foot Locker...).
E così, entro la fine di questo 2016, il 30% dei 606 negozi europei di Foot Locker dovrebbe essere oggetto di un restyling estetico. Lo ha preannunciato Lauren B. Peters, direttrice finanziaria di Foot Locker. Negli Stati Uniti, sarà il 35% dei punti vendita Foot Locker ad essere ridisegnato.
Nel corso dell'esercizio 2015, Foot Locker ha aperto 111 nuovi negozi e ne ha ristrutturati o trasferiti altri 209. 151 hanno invece chiuso. Al 30 gennaio, il marchio statunitense nato nel 1974 a Industry, in California, ma che oggi ha sede a New York, poteva dunque contare su 3.383 punti vendita in 23 nazioni, fra Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda.
Il gruppo conta anche 48 franchising Foot Locker in Medio Oriente e in Corea del Sud, e 16 franchising Runners Point in Germania.
Sarah Ahssen (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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