L’azienda statunitense di distribuzione di articoli sportivi Foot Locker ha registrato un utile netto di 102 milioni di dollari (86 milioni di euro) nel terzo trimestre del suo esercizio fiscale in corso, calando del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il fatturato della catena americana nel periodo compreso fra agosto e ottobre ha raggiunto gli 1,870 miliardi di dollari (1,585 miliardi di euro), pari a circa l’1% in meno del terzo trimestre del 2016.
 
La ragione del calo dei profitti di Foot Locker non è tanto legata a un calo delle vendite, ma si spiega, secondo il gruppo, con un aumento delle spese amministrative ed operative di 7 milioni di dollari (5,9 milioni di euro) causato dagli uragani verificatisi negli Stati Uniti, i quali hanno danneggiato parte delle sue scorte. Ma soprattutto, i risultati del gruppo statunitense sono stati gravati da una spesa di 13 milioni di dollari (11 milioni di euro) relativa alle riduzioni della forza lavoro e ad una riorganizzazione delle risorse umane.

Nei primi 9 mesi dell’anno fiscale chiuso il 28 ottobre, Foot Locker ha guadagnato 333 milioni di dollari (282 milioni di euro), vale a dire il 30% in meno dell’anno scorso nello stesso periodo, mentre il suo fatturato si mostra in diminuzione dell’1,4%, a 5,572 miliardi di dollari (4,723 miliardi di euro).
 
Nonostante questi risultati in contrazione, il CEO della società, Richard Johnson, ha indicato che Foot Locker pensa ancora di poter raggiungere e persino superare leggermente le previsioni globali per l’intero anno e il quarto trimestre. “Benché la decisione sia stata difficile da prendere, la riorganizzazione e la riduzione dei nostri effettivi nel corso del trimestre costituisce un passo decisivo verso il successo in un contesto di massima concorrenza sul mercato della vendita al dettaglio”, ha dichiarato il dirigente dell’azienda di articoli sportivi.