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Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 lug 2016
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Fast Retailing: calo dell'utile netto del 46% nei primi 9 mesi dell'esercizio

Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 lug 2016

Il gruppo giapponese di abbigliamento Fast Retailing ha registrato un calo del proprio utile netto del 46% al termine dei primi 9 mesi dell'esercizio 2015-16, a causa di un cattivo inizio d'anno in parte legato a degli errori strategici.

Uniqlo


Al termine dei mesi da settembre 2015 a maggio 2016, il gruppo ha registrato un guadagno netto di 71 miliardi di yen (617 milioni di euro), contro i 132,4 miliardi dello stesso periodo di un anno prima.

Oltre agli effetti dei cambi, Fast Retailing ha accusato un inizio d'anno negativo per il marchio Uniqlo, soprattutto in Giappone, a causa del tempo atmosferico capriccioso e di un incremento dei prezzi che ha smorzato le intenzioni dei clienti.

Il patron, Tadashi Yanai, ha riconosciuto di avere sottostimato la sensibilità dei clienti giapponesi all'incremento dei prezzi. Tuttavia, il terzo trimestre è stato migliore dei due precedenti, ha tenuto a sottolineare Fast Retailing.

Il fatturato complessivo del gruppo è progredito del 6,4%, a 1.434,6 miliardi di yen (12,5 miliardi di euro), trascinato dall'estensione della sua rete di negozi all'estero.

L'utile operativo è però crollato del 23%, a 145,83 miliardi di yen, in ragione, fra le altre cose, dell'aumento delle spese, sostenute per dare nuovo slancio alle vendite.

Il business di Uniqlo in Giappone ha totalizzato ricavi in aumento dell'1,1%, ma l'utile operativo correlato è diminuito del 18,1%. Il dato “ha ricominciato a crescere negli ultimi tre mesi del periodo preso in considerazione”, secondo il gruppo, che spiega di aver ottenuto dei buoni risultati con le sue linee estive e con le vendite online, in questo periodo.

Il gruppo gestisce 846 negozi Uniqlo nell'arcipelago. All'estero, il marchio di vestiti basic conta ormai 928 boutique (161 in più di un anno prima). Le vendite totali nei suoi negozi sono aumentate del 10,6%, a 523,8 miliardi di yen, grazie all'estensione della rete, ma questo non è stato sufficiente a scongiurare il crollo del 18,7% dell'utile operativo corrispondente, a causa di una perdita operativa negli USA e del calo della redditività in Corea del Sud. Anche in questo caso, il terzo trimestre ha invertito questa tendenza, ed è andato molto meglio, sottolinea Fast Retailing.

Il quadro è invece totalmente positivo sul versante degli altri marchi del gruppo (tra i quali Comptoir des Cotonniers, Theory, J Brand, ecc.). Il loro fatturato totale è aumentato del 12,6%, e l'utile operativo del 16,5%, in un anno.

Il gruppo di Tadashi Yanai ha infine rivisto verso il basso per la terza volta consecutiva le sue stime annue dell'utile netto.

Di certo, il gruppo si aspetta ancora di ottenere un fatturato in crescita del 7% annuo, a 1.800 miliardi di yen, e un calo del risultato operativo pari al 27% al termine dell'esercizio annuale, a 120 miliardi di yen, ma il suo utile netto dovrebbe crollare a 45 miliardi di yen, contro i 60 miliardi precedentemente attesi.

Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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