Fashion Forward Dubai: eleganza, moderazione, tante citazioni, ma anche qualcosa in più
Per tutta la Fashion Forward Dubai (FFWD) si è avuto a che fare con un’elegante modestia, con gli stilisti del luogo e i creatori internazionali che hanno fornito indicazioni utili per comprendere usi, costumi, abitudini e stati d’animo locali, nell’anno in cui le sfilate sul Golfo Persico hanno festeggiato il 10° anniversario.

Prendete Essa Walla, molto acclamato in quell’area, che dopo un master in economia ha perfezionato le proprie capacità con i produttori locali di pattern nel souq della Vecchia Dubai. Essa taglia e arriccia i suoi abiti da rock star con naturalezza; e plasma i suoi voluminosi abiti da cocktail con tale destrezza e verve che Lady Gaga ora ne è una fan, e cliente.
Anche se lo show-rivelazione probabilmente è stato quello di Uniti, del losangelino Babak Vosoughi. Lo stilista ha preso da Rick Owens e Riccardo Tisci quando ha realizzato bomber di cuoio con collo a tulipano, poi ha maltrattato spolverini asimmetrici di pelle scamosciata e ha stratificato gli shorts con i leggings. Ma Babak ha dato a tutto un suo tocco personale, in una forte affermazione di un linguaggio fashion in stile “artista cool e in gamba”.
Lara Khoury ha fatto riferimento all’Età dell’Oro di Beirut. Anche se i risultati – ampi camicioni da nonno, dhoti di plaid e abiti larghi senza maniche – facevano pensare a una banda di ragazze in gamba che passano del tempo insieme in un grande loft in città. Comunque, troppe collezioni hanno giocato con riferimenti occidentali: come Royaled by RH, che ha mescolato evidenti spunti tratti da Moschino con piccole dosi di Gucci in una graziosa, sebbene non molto consistente, selezione di mini blazer, pantalncini da spiaggia e completi da giorno.

Organizzati in tre tendoni collocati all’interno del Dubai Design District (D3) recentemente inaugurato, molti show hanno attratto più di 800 persone. I posti in piedi occupavano ben tre file una dietro l’altra, come da Madiyah Al Sharqi, che ha mostrato voluminosi abiti-trench e grossi parka in microfibra insieme a camicette con maniche a tulipano e moderni abiti in stile Edoardiano primi del ‘900.
Alla principessa Madiyah, figlia dello sceicco Hamad bin Mohammed Al Sharqi, il sovrano di Fujairah, uno degli Emirati, è vietato fare l’inchino dal protocollo reale, a differenza dell’ucraina hipster Anna K, che ha mostrato intelligenti top semitrasparenti grafici con un sacco di lettere. Dalla “Crypto Fashion” alla “Coin Fashion”, visto che tutti qui non fanno che parlare di vendere in criptovalute a Dubai, il centro finanziario del Medio Oriente. Anna K non solo l’inchino lo ha fatto, e molto pronunciato, ma era proprio lei l’ultimo outfit del suo show.
La FFWD è un’invenzione dell’energico Bong Guerrero, nato nelle Filippine: “Quando vedevo gli altri che non facevano un buon lavoro, pensavo che potevo fare molto meglio. Così ho visitato ed osservato le Settimane della Moda estere, come Parigi, e alla fine abbiamo debuttato nell'aprile del 2013.

In questa stagione, la FFWD ha aggiunto al programma “Fashion Future”, una vetrina globale di neolaureati del settore, che ha visto la partecipazione di oltre 25 laureati provenienti da gruppi come il britannico Fashion Scout e l’italiana Domus Academy. Il prossimo settembre del 2018, D3 aprirà una scuola di moda in un edificio disegnato dall’archistar Norman Foster, la prima vera scuola di questo tipo nella regione.
La Fashion Forward Dubai 10ma edizione ha anche aggiunto per la prima volta cinque stilisti internazionali; hanno presentato le loro creazioni due candidati al ‘Prix LVMH’ – Nabil Nayal e Sid Neigum – nel programma di 28 sfilate. La FFWD aveva anche un salone riservato alla vendita al dettaglio, The Garden; una serie di talk show con personaggi del calibro della stilista Mary Katrantzou e di Simon Locke, CEO di Ordre.com; e tanti DJ set organizzati in piccole piazzette il pomeriggio e la sera.
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