Gianluca Bolelli
20 set 2016
Esprit: le difficoltà permangono, nonostante un ritorno all'utile
Gianluca Bolelli
20 set 2016
Esprit è tornato ad essere un marchio redditizio nel corso dell'ultimo esercizio, chiuso a fine giugno, grazie soprattutto a dei guadagni straordinari derivati dalla vendita dei suoi uffici di Hong Kong, al recupero di accantonamenti fiscali per imposte e a una riduzione dei costi di gestione.

Il marchio nato a San Francisco nel 1968, molto presente in Europa, ha reso noto di aver ottenuto un utile netto di 21 milioni di dollari di Hong Kong (2,4 milioni di euro) nell'esercizio chiuso a fine giugno, contro la perdita di 3,7 miliardi registrata un anno prima. Le vendite sono calate dell'8,4%, a 17,79 miliardi di dollari di Hong Kong (2,05 miliardi di euro).
"Anche se la strada della ripresa rimane accidentata, i progressi che abbiamo compiuto ci permettono di pensare che siamo sul sentiero giusto per ripristinare la competitività del gruppo a lungo termine”, ha dichiarato Raymond Or, presidente del gruppo, in un comunicato.
Esprit, che in luglio aveva annunciato di aver raggiunto la soglia di redditività nell'esercizio chiuso a fine giugno, ha implementato una profonda riorganizzazione aziendale, che ha comportato la chiusura di molti negozi, degli aggiustamenti di prezzi, una nuova politica di restituzione degli articoli, così come dei miglioramenti tecnologici e distributivi.
Durante tutto l'anno prossimo, la griffe continuerà a chiudere i negozi non profittevoli e limiterà le spese pubblicitarie e di marketing, secondo un comunicato del CEO, Manuel Martinez.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: Reuters
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