29 feb 2016
El Naturalista punta a crescere del 15% nel 2016, soprattutto in USA, Canada, Cina e Israele
29 feb 2016
“Le nostre scarpe 'per vegani' non contengono nessun prodotto di origine animale nella pelle, nella fodera, nei trattamenti o nelle rifiniture. Sono prodotte con materiali tessili di alta qualità, per lo più in microfibra e cotone, per imitare perfettamente la 'pelle' comunemente conosciuta sotto il nome di 'similpelle'”, puntualizza con orgoglio dal suo stand a theMICAM José Maria de la Peña, direttore marketing e comunicazione di El Naturalista.
Nato nel 2001, il marchio spagnolo di Pamplona, in Italia dal 2005, che ha sempre la natura come fonte immancabile di ispirazione, propone calzature eco-progettate che utilizzano in particolare un metodo di concia semi-vegetale unito a materie prime di origine naturale, come il legno o il bambù. Le sue linee si compongono di stivali, stivaletti o francesine per le donne e stivaletti, pantofole o calzature classiche da città per gli uomini (prezzo medio 120 euro) e puntano molto sui colori. In particolare, le scarpe per vegani, sulla cui immagine El Naturalista punta molto, sono senza cromo, hanno solettine in materiale riciclato, suole in caucciù e tomaie in fibre di bambù (traspirante, ipoallergenico e antibatterico naturale). I colori sono tutti a base acquea, fatto importante per incrementare la sostenibilità ambientale e per le persone che lavorano in azienda (“nessuno dei nostri lavoratori utilizza maschere durante il processo produttivo, perché non ce n'è bisogno”, sottolinea de la Peña).
Juan de la Peña era il direttore commerciale di El Naturalista, ma ha lasciato la sede spagnola del brand nel 2013 per andare a dirigere la nuova divisione americana, che comprende Stati Uniti e Canada, venendo sostituito nel suo incarico precedente da Marcos Piñón Blanco. “Siamo stati presenti sin dal 2003 in America, ma sempre lavorando con un distributore. Così, nel 2013 pensammo di creare una controllata, una filiale direttamente gestita da noi per controllare meglio e in tutti i suoi aspetti la distribuzione statunitense e canadese”, dice de la Peña.
“Controllando direttamente l'azienda americana possiamo curare meglio i margini, ma anche la brand awareness la distribuzione, la pubblicità, il marketing, le fiere commerciali, tutti gli aspetti della filiera produttiva, i negozi e i prezzi e conoscere maggiormente i clienti. Tutte cose fondamentali quando si è produttori. In più, negli USA spesso hanno altri gusti rispetto a quelli europei, e quindi anche il marketing la comunicazione devono essere differenti”, puntualizza il manager iberico. “Nel 2015 abbiamo fatto più di 50 fiere per stagione in USA e Canada, quindi un totale di 100 all'anno come brand. Abbiamo partecipato a tutte le fiere nazionali e regionali del Nord America, perché consideriamo importantissima la strategia retail”.
El Naturalista possiede un negozio monomarca, aperto a Parigi nel settembre del 2014, ed è diffuso in 3.000 store multibrand in 45 nazioni. “Posso anticipare che stiamo lavorando per inaugurare altri negozi monomarca in varie città europee. Il primo lo apriremo quasi certamente entro la fine del 2016 in pieno centro ad Amsterdam”, rivela de la Peña. “Il fatturato 2015 è stato stabile, ma nel 2016 puntiamo a crescere del 10-15%, principalmente in USA, Canada, Cina e Israele, e nei nostri principali mercati europei di Italia, Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna. Il turnover è ottenuto per il 10% nella natia Spagna, e per il 90% all'estero. Il 90% dei nostri fornitori sono spagnoli, il 10% tedeschi (per le pelli speciali), il 10% invece è italiano, per dare quel tocco di stile alle rifiniture”.
“La tracciabilità dei prodotti è molto importante per noi. Infatti siamo entrati a far parte del progetto “Change your Shoes”, che ha l'obiettivo di verificare la tracciabilità e la sostenibilità dei prodotti e di controllare che i salari dei lavoratori siano equi e le persone correttamente pagate. Si è trattato del primo studio di questo genere dedicato solo al comparto delle calzature in oltre 20 nazioni mondiali. Ed El Naturalista è stata una delle 20 marche europee selezionate per questo progetto”, comunica il manager.
El Naturalista lavora con disabili, down e giovani con problemi sociali in Spagna ed è molto attento all'infanzia, tanto da donare il 2,14% del prezzo di mercato di ogni paio di scarpe a progetti sociali grazie alla piattaforma “We believe in people”. Infatti, sono quattro le direzioni ispiratrici dei valori aziendali: valori umani con attenzione all'educazione e all'infanzia, creazione di una coscienza di impegno sociale, etica imprenditoriale, sostenibilità e rispetto per l'ambiente. Tanto che a settembre 2015 José Maria de la Peña è stato chiamato a parlare dei progetti di sostenibilità del brand alla Bocconi e in 2 università di Madrid.
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