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Pubblicato il
7 lug 2015
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E-commerce: la Cina si apre alle società al 100% straniere

Pubblicato il
7 lug 2015

I siti posseduti al 100% da attori stranieri potranno adesso vendere in Cina. Un provvedimento con il quale Pechino intende incoraggiare la concorrenza e gli investimenti, anche provenienti da Paesi stranieri.


In precedenza, gli attori cinesi dell'e-commerce dovevano essere posseduti al 50% da società cinesi, e, dallo scorso gennaio, al 45% nella zona di libero scambio (FTA) di Shanghai. In effetti si trattava di un test, condotto prima dell'applicazione della misura su larga scala.

Regole così restrittive che solo una trentina di portali avrebbe adottato il metodo, tra i quali Wal-Mart e Amazon. Se non vi è alcun dubbio che altri grandi giocatori potranno passare attraverso questa porta ormai aperta, si pone la questione del loro reale potenziale locale, visto che gli stessi attori cinesi del settore si devono confrontare con dei leader di peso.

I portali Tmall (Alibaba) e JD.com rappresentano da soli rispettivamente il 57% e il 21% delle vendite online in Cina. E anche le loro versioni mobili dominano, con Alibaba che concentra l'85% delle spese con Taobao e Tmall, mentre JD.com si accaparra il 7% del resto.

Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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