Pubblicato il
28 nov 2011
28 nov 2011
e-Pitti: dai saloni agli showroom virtuali
Pubblicato il
28 nov 2011
28 nov 2011
La domanda fatidica (o quasi) di questo inizio di secolo per i team organizzativi di Pitti Immagine sembra essere: come far spostare i saloni sul Web o piuttosto, come far crescere i saloni per mezzo delle nuove tecnologie? Dopo le prime riflessioni al riguardo fatte nel 2006 insieme al MIT (Massachusetts Institute of Technology) e una reale concretizzazione nel 2010 attraverso la creazione della società FieraDigitale, l'e-Pitti si sta sviluppando.
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Nel giugno scorso, per la prima volta, dopo alcune fasi di test, il Pitti Uomo, il suo pendant femminile e il Pitti Bimbo si sono svolti nello stesso tempo anche su internet. "L’idea di partenza era di prolungare sul Web di 5 settimane la durata del salone realmente esistente", riassume l'AD Raffaello Napoleone. "E' un progetto sul lungo temine, nel quale abbiamo investito 1,5 milioni di euro. Non siamo qui per giocare a golf", commenta. In sostanza, in giugno a Firenze è stata mobilitata un'équipe di 130 persone per fotografare le collezioni sugli stand e per organizzare delle sfilate in una stanza di 15 metri quadri attraverso un sistema di tapis roulant.
L’avventura è proseguita in settembre con l'apertura dei primi showroom che permettono ai marchi di acquisire gli ordini direttamente, con una commissione da versare a Pitti Immagine. Una cinquantina di aziende hanno già aderito. In gennaio, i temporary showroom consentiranno anche, agli espositori che lo desiderino, di accettare ordini on line per tutta la durata dei saloni virtuali, che fino ad oggi servivano essenzialmente per svelare le nuove collezioni e permettere ai buyer di perfezionare le loro scelte. Anche il settore a monte della filiera è stato invitato a far parte del progetto. Il Pitti Filati ha poi aderito all'iniziativa. Alla fine, una volta che il sistema sarà perfettamente rodato, la FieraDigitale non esclude di proporre i suoi servizi ad altre manifestazioni. Un'iniziativa alquanto interessante quest'ultima, la cui evoluzione noi di FashionMag.com monitoreremo da vicino...
Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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