Reuters
29 mag 2013
Dolce & Gabbana : chiesti due anni e mezzo per evasione fiscale
Reuters
29 mag 2013
Il pm di Milano Gaetano Ruta ha chiesto oggi una condanna a 2 anni e mezzo di reclusione per gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, imputati insieme ad altri per omessa dichiarazione dei redditi e dichiarazione infedele.

I due, che negano ogni addebito, sono accusati di non aver dichiarato tasse sulle royalties per circa 1 miliardo di euro.
La richiesta di pena è stata fatta per il solo reato di omessa dichiarazione dei redditi, poiché l'altro si è estinto per prescrizione ad aprile.
Il pm ha chiesto inoltre una assoluzione e condanne dai due a tre anni anche per gli altri imputati, tra amministratori e commercialisti.
Nel novembre 2011, la Cassazione aveva disposto per gli stilisti la citazione diretta a giudizio per omessa dichiarazione dei redditi, dopo aver annullato l'ordinanza del gip di Milano con cui i due erano stati prosciolti dalle accuse di truffa aggravata e dichiarazione infedele dei redditi "perché il fatto non sussiste".
Secondo l'accusa, gli stilisti avrebbero venduto i marchi D&G e Dolce&Gabbana a una società creata nel 2004 in Lussemburgo per non pagare le tasse in Italia.
"C'è stata la tendenza in questo processo a tenere i due imputati un po' fuori dalla porta", ha detto nella sua requisitoria il magistrato.
"Molti testi dicevano che non si occupavano di queste cose e che non sapevano, che erano i creativi. Invece, Dolce e Gabbana sono i soggetti che indirettamente hanno maggiormente beneficiato di questa operazione perché la Gado (la società lussemburghese, ndr.) era controllata all'80% dalla D&G S.r.l., di cui Dolce e Gabbana erano soci al 50% ciascuno", ha aggiunto il pm. "Questa tassazione fortemente privilegiata ha consentito loro un indubbio vantaggio".
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