Il diritto d'inventario in questi ultimi giorni è di moda. In Diesel, di fronte al rinvio già da alcune stagioni delle collezioni donna, la pratica si è rivelata necessaria qualche mese fa. Con la crescita delle vendite maschili e la perdita di terreno delle linee femminili, l’equilibrio interno è passato dal 55%-45% al 65%-35% in quattro anni.
Diesel vuole migliorare le vendite della sua collezione femminile. Rispetto alle stagioni precedenti (qui sopra), il brand veneto ha ridotto la sua offerta e proposto uno stile per la P/E 2012. Foto: DieselIsland |
"Quando sono arrivato alla guida di Diesel, il mio parere era che alle donne piaceva il brand, ma che la sua allure non fosse sufficientemente femminile”, spiega Daniela Riccardi, PDG del marchio dall'inizio del 2010. “Procedendo su terreni troppo giovani o talvolta troppo aggressivi [il brand] si è allontanato dal proprio DNA e ha perduto la sua posizione sul mercato. Io sono persuasa però che la crescita dei prossimi anni verra proprio da quella direzione. Abbiamo quindi lavorato per definire il profilo della donna Diesel".
Il marchio ha così messo nel mirino una donna di 25-35 anni, quindi attiva e con un potere d'acquisto, e scavato negli ultimi trent'anni della sua storia per ricavare le principali caratteristiche fondanti della sua identità. "Lei è brave, un legame con il nostro storico “Only the brave”, puntualizza Daniela Riccardi. “Sexy, ma come lo intendiamo noi, vale a dire nature, mai con minigonne troppo corte e décolleté stravaganti, e playful, perché se ama essere bella, non si prende troppo sul serio".
Ecco il concept. Diesel ha poi chiamato il giovane (25 anni) stilista finlandese Heikki Salonen, che già era transitato all'interno della maison ai suoi inizi, per assumere la gestione della donna di Diesel, mentre Bruno Collin continua a supervisionare l'insieme delle linee. Alla fine, si tratta di un lavoro che coprirà tutta una collezione primavera-estate 2012, dove le giacche e i pantaloni di pelle e le camicie e le gonne in denim rafforzano lo spirito rock'n'roll di t-shirt trattate o stampate. Lo stilista si concede anche alcune stravaganze, con dei tocchi di arancione su degli short delle gonne lunghe e alcune deviazioni verso la maglia a treccia.
La collezione sarà distribuita attraverso le boutique del brand e i corner dei grandi magazzini. E ha anche l'obiettivo di convincere 350 dettaglianti francesi che propongono già le collezioni femminili del brand. La sfida per il marchio, con questa collezione più matura, è di convincere del tutto produttori di jeans e specialisti del prêt-à-porter femminile. "Oggi il jeans rappresenta ancora il 50% del fatturato nella donna, l’obiettivo è che passi al 35%”, spiega la direzione. “L’uomo ha già effettuato questa mutazione".
Perciò il marchio non abbandonerà il jeans e si posizionerà in modo da attirare i clienti internazionali con “Fit your attitude”. "L’idea è di proporre dei jeans per i diversi momenti della vita. Si è trovato un concept con cinque diversi modi di fare e di vivere. E noi abbiamo fatto in modo di adattare il nostro fit al mercato globale. Prima eravamo al 50%. Oggi possiamo rispondere alle attese del 90% delle donne, che abbiano una silhouette dalle forme cinesi o del Sudamerica".
Non c'è dunque un modello dedicato a un profilo in particolare, ma dei jeans, disponibili in numerosi tipi di effetti délavé, che corrispondono a precisi momenti della vita. “Myguy” è concepito nello spirito week-end, con l'idea del jeans preso in prestito al boyfriend. Il “Grupee”, è un jeans super slim e fashion, il “Getlegg”, più straight, è un modello polivalente, il “Bootzee” è adatto anche per un ambiente professionale e infine l'“Highkee” s’'ispira ai modelli degli anni '50, col suo taglio alto.
Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.