Denim: l’espansione del mercato asiatico farà crescere la filiera a monte entro il 2025
Uno studio recente mostra che il valore del mercato degli agenti di finissaggio e apprettatura del jeans dovrebbe più o meno raddoppiare entro il 2025, passando da 1,19 miliardi di dollari (1 miliardo di euro) a 2,21 miliardi di dollari (1,87 miliardi di euro), in ragione di una rinnovata popolarità da parte degli articoli in denim nella regione Asia-Pacifico, ma anche delle recenti innovazioni tecnologiche introdotte nel settore.

Lo studio è stato pubblicato da Grand View Research, Inc., una società di consulenza e di ricerca di mercato con sede a San Francisco, secondo la quale la crescita prevista sarà determinata in parte dalle evoluzioni nelle tendenze. Infatti, i social network hanno “universalizzato” l’accesso i prodotti che le celebrità e le modelle amano indossare, spingendo i consumatori a comprare sempre più articoli fatti di tela jeans.
L’altra ragione è che le principali aziende produttrici di denim sono sul punto di introdurre delle innovazioni e delle nuove tecnologie di appretto e finitura. Gli sviluppi tecnologici dovrebbero trasformare il denim in un tessuto moderno e contemporaneo, incline ad attirare nuovi consumatori.
Lo studio rivela che la metà dei prodotti per appretto e finissaggio utilizzati nel mondo è fabbricata da una manciata di aziende: BASF, Dow Chemical, Huntsman International LLC, Seydel Companies, Rudolf GmbH, Ab Enzymes e Organic Dyes and Pigments.
Si prevede che altri settori dell'industria del denim sperimenteranno una crescita simile: gli ammorbidenti e gli enzimi. Gli ammorbidenti rappresentano già un settore robusto, che ha fruttato 247,7 milioni di dollari (209,4 milioni di euro) nel 2016 e che dovrebbe ottenere una crescita del 9,1% ad orizzonte 2025. Questi prodotti sono utilizzati per migliorare le proprietà naturali dei tessuti, creando una superficie morbida e liscia, e riducendo l'ingiallimento delle fibre.
Anche gli enzimi dovrebbero acquisire un posto importante nell'industria del jeans, grazie alla loro capacità di accelerare i processi di finissaggio, migliorando nel contempo la durata dei materiali. Gli agenti sbiancanti hanno generato, nei soli Stati Uniti, quasi 14 milioni di dollari (11,8 milioni di euro) nel 2016. In un’epoca in cui le aziende tessili cercano di diminuire il loro impatto sull’ambiente, l'industria del denim non dovrà trascurare il settore degli enzimi, una delle aree prioritarie di miglioramento.
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