Già leader a livello internazionale sul mercato della moda bambino con un portafoglio di sette marchi molto rinomati (Chloé, DKNY, Burberry, Boss, Elle, Timberland e Girbaud), CWF (Children Worldwide Fashion, ndr.) aggiunge quest'anno una nuova freccia al suo arco. E di notevole peso. Si tratta infatti di Little Marc Jacobs, del gruppo Marc Jacobs International, filiale di LVMH. Il marchio esiste già declinato in versione bambino, poiché il gruppo Zannier ne possedeva la licenza, con un contratto di cinque anni che ora sta per terminare.
Collezione donna di Marc Jacobs autunno-inverno 2011/2012 - Foto: Pixel Formula |
Infatti, la prima stagione per la collezione Little Marc Jacobs gestita da CWF sarà l'autunno-inverno 2012/2013. "Abbiamo cercato di sviluppare un nuovo marchio sul segmento premium che può contare già su Chloé, Burberry e Boss”, sottolinea Chrystel Abadie-Truchet, presidente di CWF. “Si nota in effetti che nei periodi difficili sono i marchi più forti a resistere meglio". Il percorso di Marc Jacobs, secondo CWF, appare esemplare a questo riguardo.
Anche il contratto firmato dal produttore di abbigliamento per bambini è esemplare. Esso si basa su una licenza per la creazione, la produzione e la distribuzione che ha copertura mondiale. L’ideale per un produttore che lavora palesemente a stretto contatto con i team del marchio, in particolare con quelli creativi, e che, dal canto suo, prevede, come per ciascuno dei brand che gestisce, delle équipe dedicate. Sin dal suo lancio, CWF proporrà tutte le fasce d'età nei settori di mercato bambina e bambino.
Chrystel Abadie-Truchet, PDG di CWF |
Little Marc Jacobs arriva in una società che l'anno scorso valeva 165 milioni di euro di fatturato, stabile rispetto al 2009, anno della crisi. "Avevamo anche sospeso Escada e Missoni", sottolinea la PDG di CWF, che punta su una crescita del 5% per il 2011 e su un aumento maggiore per il 2012, grazie soprattutto all'atteso sviluppo della linea Boss Bambino, che CWF guida da tre stagioni. "Il marchio dovrebbe già pesare per 22 milioni di euro nel 2011”, puntualizza Chrystel Abadie-Truchet. “Il brand è diffuso in circa 900 punti vendita, di cui 112 con concessioni in vari grandi magazzini europei. E' la nostra forza d'urto che ce lo permette, unita ad un marchio di grande fama".
CWF oggi è senza dubbio uno dei produttori di abbigliamento bambino più internazionali che ci siano. Esso distribuisce i vari marchi che ha in portafoglio un po' dappertutto nel mondo in funzione di quello che permettono i contratti di licenza. L’Europa vale l'80% delle vendite. Il primo Paese è l'Italia, seguito dalla Francia e dalla Spagna quasi in parità. In quarta posizione troviamo la Gran Bretagna. Seguono Germania, Portogallo e Grecia. Quest'ultima nazione è molto calata a causa della sua profonda crisi economico-sociale interna.
Un punto vendita di Atelier de Courcelles - Foto: Pixel Formula |
Dal suo arrivo quattro anni fa, Chrystel Abadie-Truchet ha iniziato uno sviluppo più importante su scala internazionale fuori dall'Europa. Nel 2008 per esempio, è stato siglato l'accordo col gruppo Chalhoub sul Medio Oriente. Un accordo di distribuzione esiste sul Giappone dallo stesso anno. CWF ha degli accordi sulla Cina per alcuni brand. Altri accordi sono poi in corso di finalizzazione su Corea del Sud e Taiwan. CWF sta poi reinizializzando una filiale di distribuzione negli USA. Fino ad oggi, il produttore lavorava oltre Atlantico in vari modi, direttamente e attraverso un agente.
Altra carta di CWF per assicurare il suo sviluppo: l'azienda Atelier de Courcelles. Il concept è nato due anni fa. L’azienda esiste già in una ventina di location: 10 in Europa: 7 in Francia, un a Londra, uno a Liegi, uno a Milano (che ha aperto a metà aprile). E 9 all'export negli altri continenti: 2 in Russia, 2 in Kazakistan, tre in Medio Oriente, uno ad Hong Kong, uno a Casablanca (che inaugurerà entro pochi giorni). Cinque sono in proprio (due a Parigi, uno a Lione, Londra e Milano). Una seconda succursale aprirà in proprio a Londra nel futuro centro commerciale di Strafford, che sarà inaugurato a fine agosto-inizio settembre prossimi. L’obiettivo è di realizzare una decina di aperture all'anno. Vari progetti sono in corso di negoziazione, soprattutto sulla Russia. "Stiamo cominciando a percepire una dinamica di rete”, sottolinea Chrystel Abadie-Truchet. “A Parigi e a Londra, i punti vendita si aggirano attorno ai 9.000-10.000 euro il metro quadrato".
Il site di e-commerce, concepito insieme a una controllata di Vente-privée.com |
Infine, e si tratta di una delle maggiori evoluzioni, CWF ha messo in linea un nuovo sito di e-commerce basandosi sulla nuova struttura creata da Vente-privée.com, Digital Commerce Factory, il cui scopo è la realizzazione di siti dedicati. "Siamo il primo sito ad essere lanciato attraverso questo fornitore", puntualizza Catherine Jacquet, direttrice marketing di CWF. Digital Commerce Factory si occupa di tutto, salvo che si chiama atelierdecourcelles.com. "Abbiamo trattato con questo team, perché ha la buona abitudine di gestire dei rapporti con i marchi". Atelierdecourcelles.com sarà lanciato prima in francese per la primavera-estate 2011. Progressivamente però, da qui alla fine dell'anno, sarà tradotto in inglese, spagnolo, tedesco e italiano. In un secondo tempo poi, CWF intenderebbe sviluppare una comunicazione incrociata tra le boutique realmente esistenti ed il sito di e-commerce.
Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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