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28 mar 2018
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Cushman & Wakefield: l'Asia traina la crescita record degli investimenti immobiliari globali

Pubblicato il
28 mar 2018

L’ultima edizione dell’annuale report “Global Investment Atlas 2018”, pubblicato dalla società di servizi immobiliari Cushman & Wakefield, riferisce di livelli record registrati dagli investimenti immobiliari a livello globale, che hanno toccato quota 1,62 trilioni di dollari a fronte di 1,43 trilioni del 2016, con un’ulteriore crescita prevista nel 2018.

C&W


Gli investitori asiatici sono stati il motore trainante di questo record, rappresentando oltre la metà del capitale complessivamente investito e il 46% dell’attività “cross-border”. C&W indica che la continua crescita delle fonti di capitale nella regione asiatica fa prevedere un periodo caratterizzato da una loro presenza predominante.
 
Secondo il report, gli investitori globali dell’area Asia Pacifico hanno aumentato la loro esposizione nella maggior parte dei mercati, tranne negli USA, dove la fase del ciclo di mercato, l’incertezza sulle politiche americane e il controllo dei capitali domestici in Cina hanno portato a un calo delle attività.

Le perdite del Nord America hanno favorito l’Europa, dove gli investimenti provenienti da fonti asiatiche sono aumentati del 96% nel corso dell’anno, principalmente grazie a una serie di transazioni su larga scala, tra cui l’acquisizione di piattaforme fondamentali per la realizzazione della “Belt and Road Initiative” cinese.
 
Il 2017 è stato il quinto anno consecutivo in cui l’Italia ha registrato un incremento dei volumi di investimento, raggiungendo circa 11,3 miliardi di euro (+18% su base annua) e superando i valori record registrati nel periodo precedente la crisi finanziaria (10,8 miliardi nel 2007). Previsto un andamento positivo anche per il 2018.
 
Gli uffici si sono confermati il settore di riferimento per gli investimenti (circa 40% sul totale), registrando volumi in ulteriore crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Milano è stato il mercato più dinamico (circa 55% del totale) continuando ad attrarre nuovi investitori, ma Roma ha registrato un crescente volume di investimenti (circa 25%) iniziando a rappresentare una reale alternativa al mercato della capitale finanziaria.
 
Per quanto riguarda il settore Retail (20% sul totale), il segmento high street, che negli ultimi anni ha visto continuamente crescere i canoni di locazione, si conferma oggetto di grande interesse. La migliore performance in termini di crescita annua del volume di investimenti è stata però registrata dal settore della Logistica, che ha quasi triplicato il volume delle transazioni, con circa 1,5 miliardi di euro, che rappresentano il 13% del volume totale.
 
Contrariamente alle aspettative di chi sosteneva che il populismo europeo e americano avrebbe portato a un approccio più cauto da parte degli investitori e a un rafforzamento delle acquisizioni domestiche, si è registrato un calo degli investimenti locali sia in Europa che nel Nord America, aggiunge nell’analisi Cushman & Wakefield. L’aumento globale degli investimenti domestici è stato guidato esclusivamente dalle acquisizioni nel settore residenziale nella regione Asia Pacifico (+39,9% rispetto all’anno precedente).
 
Gli Stati Uniti si confermano il principale target degli investitori internazionali, anche se il volume degli investimenti ha registrato un calo, mentre a livello regionale l’Europa è cresciuta in modo significativo, attraendo il 50% dei capitali oltre confine e registrando la migliore performance economica degli ultimi dieci anni, con il Regno Unito e la Germania che si sono confermati i mercati più richiesti della regione (Regno Unito con un volume annuo totale di investimenti superiore del 3,9% a quello della Germania). A livello di città, Londra si conferma la destinazione più ricercata dagli investitori internazionali, poiché i timori legati alla Brexit sono stati mitigati grazie alla fiducia nell’attrattività della città nel lungo periodo, e al calo della sterlina, che ha reso estremamente interessanti le opportunità per gli investitori cross-border.

C&W


In Medio Oriente i disordini politici hanno senza dubbio influito negativamente sulla fiducia degli investitori, mentre nel resto dell’Asia la Cina ha confermato il proprio predominio, con Pechino che ha superato Shanghai come mercato più richiesto, registrando un incremento del volume degli investimenti del 105% rispetto all’anno precedente. Da rilevare l’aumento dei flussi verso l’Indonesia e la Malesia e i livelli di investimento record in India.
 
Anche se l’America Latina è finalmente uscita dalla recessione, la regione ha vissuto il secondo peggiore periodo di sempre per quanto riguarda gli investimenti immobiliari, con un calo del 29% dei capitali provenienti dal Nord America, a causa soprattutto delle tensioni commerciali e politiche. Positive comunque le previsioni per il 2018.
 
Nonostante la performance superiore alle aspettative dell’economia statunitense, l’attività di investimento nel Nord America ha registrato un calo generale del 6,9%, ma gli investimenti in Canada hanno registrato una crescita record del 12%, la più forte degli ultimi cinque anni, e gli Stati Uniti si confermano la destinazione di livelli record di investimenti. L’outlook per il 2018 rimane di conseguenza positivo, con una previsione di crescita dell’attività, anche se la limitata disponibilità di transazioni di grandi dimensioni potrebbe limitare il livello dei volumi, conclude il report realizzato da David Hutchings, Head of EMEA Investment Strategy di Cushman & Wakefield.

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