Il brand americano di footwear, il cui fatturato 2011 potrebbe superare per la prima volta il miliardo di dollari, manifesta apertamente la sua grande ambizione: diventare un marchio globale. E' lontano quindi il tempo (agosto 2009) in cui i celebri zoccoli di plastica del marchio non sembravano più piacere al pubblico e nel quale Crocs sembrava avvicinarsi al fallimento. In meno di due anni, il marchio si è ristrutturato e ha ampliato con successo la sua offerta di calzature.

Una calzatura da donna by Crocs

"Più di 200 milioni di paia di scarpe Crocs sono stati venduti in più di 90 Paesi nel mondo. Ciò testimonia il potente legame che abbiamo creato con i nostri clienti. Con questi nuovi accordi di licenza vogliamo estendere il potere del nostro marchio e creare dei nuovi, ulteriori legami con la nostra clientela", spiega Mike DeBell vicepresidente delle vendite di Crocs.

Nell'autunno scorso, Crocs ha varcato i confini del footwear lanciando al di là dell'Atlantico e su licenza - con Sock and Accessories – una linea di calze per adulti e bambini. Una linea che sarà presto disponibile in Europa, ma prodotta da Intersocks. Alle calze si aggiungerà in aprile una linea di vestiti per bambini concessa in licenza ad A Group, che sarà disponibile nei negozi a proprio nome e nei multimarca di 46 nazioni. Crocs ha anche perfezionato un accordo con Accessory Exchange per la produzione di cappelli, borse, zaini e guanti che sono disponibili nelle reti retail Crocs e su crocs.com, mentre in maggio gli Stati Uniti e il Canada daranno il benvenuto agli occhiali da vista e agli occhiali da sole firmati Crocs (su licenza con Eye King LLC.).

Presto, vale a dire a fine marzo, Crocs aprirà in Francia (a Nizza, terza boutique nell'Esagono) il suo primissimo negozio sul suolo europeo che svelerà il nuovo format di negozio scelto dal brand statunitense. Un concept, ideato dallo studio di design e architettura Callison, che ha già debuttato negli USA a Bloomington, Austin e Durham. Nel Vecchio Continente, Crocs può contare su 34 boutique gestite in proprio e su quasi 80 aperte in franchising.

Sarah Ahssen (Versione italiana di Gianluca Bolelli)