Adnkronos
4 apr 2016
Credit Suisse: vendite online nei paesi emergenti fino a 2.500 mld di dollari nel 2025
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4 apr 2016
Una cultura del consumo in rapida crescita, guidata da una classe media giovane e in veloce ascesa con un più facile accesso alla tecnologia: e questo in particolare nei paesi emergenti. E' la fotografia che Credit Suisse, nel suo sesto Emerging Consumer Survey, offre all'analisi come mega trend.
Se il sentimento dei consumatori si è mostrato più resiliente in India e China a dispetto delle sfide economiche, gli abitanti di Russia, Sud Africa e Brasile sono diventati più pessimisti. Tra i temi chiave la crescente "giovane" classe media.
Nelle studio si evidenzia la mutevolezza del profilo di reddito dei consumatori di tute le economie emergenti: circa 100 milioni di famiglie si sono spostate in territori di reddito medio, guidando così nuovi modelli di consumo e di gusto.
Il ruolo del giovane consumatore è chiave qui. Più in generale, si legge nel rapporto, troviamo che gli indicatori di fiducia dei consumatori tra le fasce di età più basse sono uniformemente più positivi. Comprendere le priorità di spesa di questo gruppo demografico è la chiave di tutto: sono focalizzate su uno stile di vita sano.
Altro aspetto da tenere in considerazione la crescita dell'e-commerce che resta forte e isolata rispetto alle preoccupazioni cicliche più ampie. Infatti, riteniamo che i mercati al dettaglio on-line in alcuni paesi possono più che triplicare i ricavi annuali fino a raggiungere i 2.500 miliardi di dollari americani nel 2025.
Una delle motivazioni che spinge Credit Suisse a ritenere "le prospettive per l'e-commerce rimangono robuste perché le più tranquille condizioni economiche potrebbe effettivamente migliorare la posizione concorrenziale relativa degli operatori on-line, rispetto alle aziende più tradizionali. Inoltre, l'ulteriore espansione della classe media, insieme con l'aumento di proprietà smartphone e accesso a internet, va a supportare ulteriormente questa tendenza".
L'indagine di quest'anno mostra che, mentre i consumatori cinesi rimangono più assidui acquirenti online, gli utenti di altri paesi stanno iniziando a recuperare il gap. Ad esempio, la quota di utenti di Internet che fanno acquisti on line è salita al 30%, rispetto al 27% nel 2014 e del 22% nel 2013 n tutti i paesi.
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