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4 feb 2015
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Claudio Marenzi: "In dirittura d'arrivo la Piattaforma Tecnologica Italiana"

Pubblicato il
4 feb 2015

Nel suo intervento in occasione della 20a edizione di Milano Unica, Claudio Marenzi (Herno), Presidente di Sistema Moda Italia, ha voluto innanzitutto approfittare della presenza del Viceministro Calenda per ringraziarlo pubblicamente per il piano elaborato da lui e dal suo gruppo di lavoro. Un progetto che ha permesso lo stanziamento di 36 milioni di euro (che diventano 40 con quelli stanziati per gli accessori), destinati soprattutto al rafforzamento del sistema fieristico e dello sviluppo all’estero.

L'intervento di Marenzi a Milano Unica


"Personalmente, in qualità di Presidente di Sistema Moda Italia, sono soddisfatto testimone dell’importanza e dell’efficacia di tali iniziative, di ritorno da poco da Shanghai dove, lo scorso 21 gennaio con Assocalzaturifici e EMI-Ente Moda Italia, abbiamo annunciato un importantissimo progetto: a Shanghai saremo presenti, partecipando per la prima volta insieme, con Milano Unica, il theMICAMshanghai e Italian Fashion @ CHIC, con spazi che avranno tutti la stessa immagine. L'evento darà l’idea di cos’è l’italia in questo settore, perché porterà in Estremo Oriente l’industria della moda e della calzatura italiana, grazie alla collaborazione e alla sinergia di protagonisti pubblici e privati (e fondamentale al riguardo è stata la collaborazione di Cleto Sagripanti, Enrico Pazzali e Silvio Albini, su tutti). Si tratta di un importante risultato per il sistema fieristico italiano", ha proseguito Marenzi, "essere presenti a questa manifestazione, in un luogo che è ormai uno dei punti di riferimento per la moda nel mondo, ma è soprattutto un importante risultato averlo fatto insieme, in un’ottica sempre più consolidata di fare sistema per la promozione del Made in Italy nel mondo".

Sempre con questo obiettivo, SMI sta lavorando per garantire la sua presenza anche a New York, altra piazza molto importante per la moda italiana, "speriamo in luglio, o al più tardi a gennaio del 2016", ha rivelato il Presidente di Sistema Moda Italia. Del resto, il presidio attraverso importanti poli fieristici come quelli di Shanghai e New York, è strategicamente rilevante sia per il tessile che per l’abbigliamento italiano, che nel 2014 hanno registrato una crescita maggiore a monte della filiera rispetto a valle grazie proprio all’export in USA e Cina.

L'export di Tessile-Moda, nei primi dieci mesi del 2014, ha messo a segno una crescita del +4% circa, crescita che ha interessato la filiera nel suo complesso, dai tessuti, come ha ricordato il Presidente di Milano Unica Silvio Albini nel suo intervento, al prêt-à-porter, concorrendo così al 55% del turnover generato dal settore. "Siamo l’unico Paese Occidentale che abbia ancora una filiera completa nel Tessile-Abbigliamento, ma ci preoccupa il trend cedente che nel 2014 (-3,7% da gennaio ad agosto) ha interessato i consumi domestici, in continuo arretramento dal 2008 e che, dopo il picco negativo senza precedenti del 2013 (-7,1%), latitano ancora e pur costituiscono una quota parte importante per il business delle nostre aziende", ha ricordato ancora Claudio Marenzi. "Chiediamo al Governo di aiutarci incentivando i consumi, e di non tralasciare il dossier sul "made in", che ha purtroppo subito una battuta d'arresto a Bruxelles. Per noi, così come per l'industria calzaturiera, è fondamentale ottenere quel certificato di origine che è obbligatorio in tutto il mondo tranne che in Europa: il Made in Italy è il terzo marchio più prestigioso al mondo e va salvaguardato, anche nell'ottica del reshoring manifatturiero".

"Un altro progetto che mi sta particolarmente a cuore", ha continuato il proprietario di Herno, "al quale SMI e TEXCLUBTEC (l’Associazione dei Tessili Tecnici ed Innovativi) stanno lavorando da tempo e che è ormai giunto al momento di decollo, è la Piattaforma Tecnologica Italiana, che si interfaccerà con l'omologa Piattaforma Tecnologica Europea, operativa da anni con riconosciuti casi di successo nell’ambito del programma di finanziamento 'Horizon 2020'".

Claudio Marenzi


"Di questi casi di successo", ha puntualizzato Marenzi, "ne cito uno su tutti per farvi meglio intendere di cosa si tratta e quale sia l’obiettivo di questa Piattaforma. Si tratta del progetto 'POLITEC', nato dopo l’alluvione della Valle d’Aosta del 2000: un gruppo di aziende provenienti da Italia, Francia, Svizzera, Belgio e Germania hanno messo a fattor comune le proprie migliori competenze per sviluppare un nuovo tessuto utile a monitorare la stabilità di edifici e terreni in situazioni di disastri ambientali (terremoti, alluvioni, dissesto geologico...). Un progetto pluripremiato e che ha ottenuto importanti finanziamenti da parte della Commissione Europea, che ha permesso alle aziende partecipanti di innovare facendo sistema, ampliando le proprie competenze. Le aziende italiane coinvolte erano aziende del comparto tessile, ma il progetto è stato sviluppato insieme a centri di ricerca, aziende di fibra ottica, aziende attive nel campo dell’edilizia, ecc. questa è proprio la trasversalità di questa iniziativa, una trasversalità che di certo non potrà che essere stimolo per la creatività e l’inventiva, che sono tipiche del DNA italiano".

Attraverso quindi la Piattaforma Italiana, per la quale è stata fatta una mappatura iniziale che prevede il potenziale coinvolgimento di almeno 100 aziende appartenenti a 26 associazioni territoriali in rappresentanza del tessile, SMI e TEXCLUBTEC creeranno condizioni che permettano alle aziende dell’intera filiera del tessile italiano di entrare in contatto con realtà industriali di altri settori (ad esempio chimico, meccanotessile, ecc.) e istituti di ricerca sia pubblici che privati (quindi anche università). Attraverso attività di networking, seminari e sessioni di formazione, si favorirà l’ideazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, modelli di produzione, e non da ultimo di utilizzabilità del prodotto tessile, in forme innovative e quindi altamente competitive, affinché il Made in Italy ritorni ad essere all’avanguardia e in grado di “aggredire” i nuovi mercati concorrenti (ad esempio la Germania) anche dal punto di vista dell’innovazione.

Attraverso quindi la condivisione di progetti comuni, le aziende potranno rinnovare o addirittura reinventare e diversificare il proprio business. "L’Italia infatti, riconosciuta a livello globale come la patria dell’alta sartoria e del fashion design, sta tuttavia vivendo da qualche anno un momento di stallo nell’evoluzione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia", ha ricordato Marenzi, il quale, cogliendo l'opportunità di avere presente all'apertura della fiera tessile milanese Antoine Arnault, ha voluto lanciare per la prima volta l’invito a costituire un "Osservatorio Italo-Francese che si confronti sullo stato di salute della filiera tessile italiana che per la Francia, è risaputo, rappresenta il primo mercato di riferimento per la produzione tessile. In questo modo, attraverso un confronto si può ipotizzare anche una collaborazione che porti all’individuazione di soluzioni concrete per tutte le realtà di filiera che stanno vivendo un momento di recesso e che rischiano di scomparire, a danno non solo dell’economia italiana, ma anche a danno del sistema moda francese che riconosce nell'industria tessile e fashion italiana l'ultimo presidio manifatturiero e di grande qualità esistente in Occidente".

Marenzi si è infine appellato ad Antoine Arnault in qualità di rappresentante della Francia, "affinché si continui a rimanere coesi nella battaglia sul fronte del 'Made In', nonostante l’impegno del nostro Governo durante il semestre di presidenza italiana sia stato esiguo".

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