Chanel mostra un giardino terreno di meraviglie d’alta moda
Ambientata in un classico giardino francese degno di André Le Nôtre, l’ultima sfilata della collezione di alta moda di Chanel è stata leggera e ariosa come una giunchiglia spazzata via da un improvviso refolo di vento.

“Leggera, certamente, perché è della laggerezza di cui si ha bisogno in questi tempi pesanti”, ha affermato Karl Lagerfeld con nettezza nel backstage, mentre s’intratteneva con Rita Ora e Ines de la Fressange.
Ci si sentiva come trasportati nell’atmosfera del Castello di Villandry, fra arbusti di bosso; percorsi geometrici perfetti; un’immensa fontana; un prato di erba vera e migliaia di rose finte che si arrampicavano su inferriate verdi. Tutto costruito per uno show di 20 minuti all’interno del Grand Palais.
Il cast delle modelle camminava fuori dai tradizionali sentieri di terra battuta, esibendo un'idea veramente contemporanea di moda floreale. I loro piedi erano avvolti da stivaletti ricoperti di minuscoli lustrini con tacchi di plexiglass, i loro capelli coperti da veli sormontati da delicate orchidee e peonie di tessuto.
Le prime modelle del défilé indossavano coloratissimi tailleur di tweed in pieno stile Chanel, anche se in questa stagione tagliati bassi a livello dell'anca, con alte spalle a pagoda. Poi Lagerfeld ha portato lo studio di Chanel in un mondo di fantasia – con notevoli gonne di petali di chiffon ed abiti che evocavano un pomeriggio soleggiato di maggio a Giverny.

Ma i pezzi forti della sfilata sono state le splendide tuniche composte da micro-fiori; nessuna specie in particolare, bensì un mix di migliaia di piccoli boccioli di fantasia. Per le serate più formali, lo stilista tedesco ha rinnovato il classico abitino nero, tagliandolo come una cascata di leggera mussolina, e facendolo seguire da un paio di fantastici passaggi – un abito a colonna nero e argento metallizzato e delle abbaglianti tute semitrasparenti anch’esse metallizzate.
Una collezione di delicata bellezza, che ha ricordato alle 600 persone del pubblico uno dei motivi per i quali esiste la haute couture: evocare immagini di una moda che non si sia mai veramente vista prima.
A sottolineare il senso di una visione della natura unita a quelle di moda e tecnologia pensava anche la colonna sonora, che comprendeva “Thrown”, del duo techno mezzo islandese-mezzo delle Fær Øer Kiasmos, e “Cascada”, dell’artista scozzese di musica elettronica Konx-Om-Pax.
Lagerfeld non si è sottratto al tradizionale inchino finale con una sposa, che riserva alle sfilate di alta moda, accompagnato anche dal proprio “nipote” e protetto Hudson Kroenig, il quale indossava jeans bianchi e camicia e portava un cesto di fiori. Sempre generoso, Lagerfeld ha appena comprato a Hudson un appartamento vista mare a Miami che si aggiunge a quello vicino a Gramercy Park, a New York.

“Alla mia età, è un grande piacere fare regali alle persone che amo davvero. Ma dico sempre a Hudson che se interrompe gli studi gli toglierò tutto!”, ha tenuto a puntualizzare il sempre laboriosissimo designer tedesco, che sfoggiava una nuova barba.
“Ho un barbiere che viene nel mio apprtamento per tagliarmela. Non avevo la barba dalla fine degli anni ‘70, ma ho sempre avuto la coda di cavallo. Odio avere i capelli ricci”, ha ridacchiato, stringendo il braccio della Ora, un classico gesto di affetto di Lagerfeld.
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