16 set 2015
Chanel: i fratelli Wertheimer sempre più ricchi
16 set 2015
Alain e Gérard Wertheimer sono persone alquanto discrete, ma sebbene non amino apparire, la loro ricchezza non passa certo inosservata. I due fratelli, che posseggono la Maison Chanel, fondata più di un secolo fa dal loro nonno, Pierre, insieme a Gabrielle (Coco) Chanel, continuano ad intascare succulenti dividendi grazie al gruppo del lusso.
Secondo le cifre riportate da “Bloomberg”, Chanel ha visto passare il proprio fatturato da 6,86 miliardi di dollari nel 2013 a 7,5 miliardi lo scorso anno, mentre l'utile netto è arrivato a 1,4 miliardi di dollari, crescendo del 38% rispetto al 2013.
Nello stesso periodo, gli altri cinque gruppi del comparto del lusso che figurano nella classifica di “Bloomberg” delle più grandi fortune del mondo, vale a dire Prada, Kering, LVMH, L'Oréal ed Estée Lauder, hanno visto diminuire il proprio utile netto del 6%.
"Chanel sta avendo uno straordinario successo in Cina, ma anche presso i cinesi, da qui la sua recente e fenomenale crescita”, sottolinea Luca Solca, analista responsabile del settore dei beni di lusso da Exane BNP Paribas.
In queste condizioni, Alain e Gerard Wertheimer hanno visto aumentare il loro patrimonio di quasi 3 miliardi di dollari, posizionandosi al 6° e 7° posto della classifica dei più ricchi di Francia, redatta nel 2014 da “Bloomberg”, che stima a 11,8 miliardi di dollari la fortuna di ciascuno dei due fratelli.
“Il patrimonio dei Wertheimer è cresciuto del 13% da gennaio 2014, inserendoli nella classifica delle 100 persone più ricche del pianeta”, secondo “Bloomberg”. In Francia sono superati dall'ereditiera di L’Oréal Liliane Bettencourt, dal patron di LVMH Bernard Arnault, da Patrick Drahi, da Serge Dassault e dal fondatore di Kering François Pinault.
“Altri otto miliardari che operano nel settore dei beni di lusso e che figurano nella classifica di “Bloomberg” (Liliane Bettencourt, Bernard Arnault, François Pinault, Leonard Lauder, Giorgio Armani, Cheng Yu-Tung, Ralph Lauren e Johann Rupert) hanno visto ridursi la loro ricchezza complessiva dell'11% nello stesso periodo, in ragione del rallentamento della Cina”, puntualizza ancora l'agenzia di stampa americana.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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