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Reuters
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Pubblicato il
24 mag 2011
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Cerruti salirà di gamma nei vestiti da uomo
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Reuters
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24 mag 2011
24 mag 2011
Cerruti, appena acquistato dal gruppo Trinity, incrementerà la cadenza delle sue aperture in Cina e farà crescere di gamma i suoi abiti maschili per conquistare nuove fette del mercato cinese del lusso in piena esplosione.
![]() Il profumo "Cerruti 1881" |
Il marchio italiano, che realizza il 70% del suo fatturato nel prêt-à-porter maschile, ha deciso di abbandonare il settore dell'abbigliamento di lusso femminile per concentrare i propri sforzi sul suo core business, gli abiti da uomo, attraverso il brand "Cerruti 1881".
A seguito di questo passaggio nelle mani di un gruppo di Hong Kong, la Cina è diventata il terreno di sviluppo naturale per Cerruti, che può contare ad oggi su un centinaio di negozi nel Paese e che pensa di aprirne da 20 a 30 all'anno nelle prossime annate.
"La Cina costituisce la priorità a breve termine, perché assicura un ritorno certo dell'investimento (...) Dovremmo registrarvi una crescita dal 40% al 50% all'anno", ha dichiarato lunedì Florent Perrichon, PDG di Cerruti, al summit sul lusso organizzato da Reuters.
Ma per distinguersi dalla concorrenza, il nuovo proprietario del marchio – che fino adesso è stato il suo fabbricante su licenza - investirà per offrire una versione premium di alta gamma dei celebri abiti maschili dell'azienda di origine italo-francese.
Da domani quindi, Cerruti proporrà ai cinesi degli abiti, interamente prodotti in Italia, che costeranno più di 2.000 euro, contro un prezzo medio di circa 1.000 euro per gli altri che sono confezionati ad Hong Kong con tessuti di lana italiani. "Il 'Made in Italy', è molto importante per i cinesi”, ha osservato Florent Perrichon, il quale ha poi riconosciuto che il marchio accusa un ritardo nella pelletteria, che rappresenta solo dal 5% al 10% del fatturato, mentre i suoi grandi concorrenti come l'inglese Dunhill (gruppo Richemont) o la connazionale Ermenegildo Zegna hanno largamente investito in questa attività, nettamente più redditizia del prêt-à-porter.
"In Cina, un negozio maschile dovrebbe ottenere il 30% del suo fatturato nella pelletteria", ha osservato. Il mercato del lusso in Cina, stimato a 20 miliardi di euro su un mercato mondiale di 180 miliardi, dovrebbe crescere del 25% all'anno nelle prossime stagioni, secondo il Boston Consulting Group.
L'Europa resta paradossalmente il punto debole delle posizioni commerciali di Cerruti, dove il marchio è presente con una reale offerta lusso solamente nel suo negozio parigino di Place de la Madeleine.
"Puntiamo a Milano, Londra e Tokyo", ha detto il PDG, valutando tuttavia che un'apertura in Europa, molto dispendiosa a livello economico, non avrà luogo probabilmente prima di due o tre anni. La società dovrebbe raggiungere i 170 milioni di euro di fatturato quest'anno, dopo i 150 milioni raggiunti nel 2010, e dovrebbe essere "leggermente positiva" dopo la perdita operativa di 4 milioni di euro fatta registrare l'anno scorso.
Cerruti commercializza anche del prêt-à-porter femminile, essenzialmente dello sportswear, prodotto e distribuito da Moncler, e anche un profumo "Cerruti 1881" prodotto su licenza dall'americana Coty. Il brand si appresta poi a lanciare "Fair Play", una fragranza che costituirà il primo grande lancio di un suo profumo dopo molti anni.
La griffe, fondata a Parigi nel 1967 dallo stilista italiano Nino Cerruti, ha avuto un percorso esistenziale piuttosto movimentato. La società, dapprima ha conosciuto un grande successo negli anni '70 e '80, con le sue collezioni di alta moda maschile indossate allora anche da attori americani come Robert Redford o Michael Douglas.
Dopo un lento declino negli anni '90, è stata venduta nel 2000 a degli investitori italiani, poi nel 2006 a Matlin Patterson. Trinity, filiale del gruppo Li & Fung, ha acquistato Cerruti a marzo di quest'anno per 53 milioni di euro.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: Reuters
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