ROMA, 1 LUG - E' "triste ammetterlo, ma le icone dell'eleganza non esistono più: sono state sostituite dalle veline, che imperversano ovunque, basta guardare i giornali". L'amaro commento dello stilista Roberto Capucci, arriva al termine della conferenza stampa di presentazione della mostra "Sovrana eleganza: Roberto Capucci al Castello Odescalchi di Bracciano", che si è svolta a Roma nel Tempio di Adriano.

Carla Bruni e la regina Elizabeth II - Foto : AFP

Seduto accanto alle amiche Franca Valeri e Maria Pace Odescalchi, la nobildonna proprietaria del maniero che ospiterà la mostra dal 17 settembre al 13 dicembre, il maestro degli abiti-scultura si sofferma ancora una volta sull'eleganza femminile, precisando la sua preferenza tra Michelle Obama e Carla Bruni. "Non c'é dubbio - puntualizza - la premiere dame é stupenda, colta, raffinata e mi piace molto".

E' invece argomento spinoso per Capucci, la mancata occasione per Roma di ospitare un museo permanente delle creazioni-capolavoro della sua Fondazione (circa 600), per gran parte ospitate nel Museo Permanente che Firenze ha dedicato al maestro, a Villa Bardini. Ma, nonostante il grande patrimonio della Fondazione (400 creazioni di abiti-scultura, 300 illustrazioni, 22mila schizzi, 20 quaderni di bozzetti, 150 audiovisivi, 50mila articoli di stampa, 40 foto) sia patrimonio di Firenze, Capucci ha rivelato: "Sarei felice di avere una sede permanente a Roma, la mia città, che ospiti i miei abiti in continuo aumento. Il sindaco Veltroni non li volle".

Capucci non è l'artista arroccato nel suo glorioso presente, osannato oggi da docenti universitari (Antonio Paris e Cesare Imbriani, Direttore Dipartimento Disegno Industriale e ordinario di Economia Politica de La Sapienza) e istituzioni (Claudio Mancini, assessore al Turismo della Regione Lazio, e Giuseppina Maturani, presidente del Consiglio della Provincia di Roma, promotrici della mostra). Anzi, il maestro guarda al futuro e promette una linea di prêt-à-porter: "E' inutile creare abiti solo per mille donne. Bravo Galliano che fa da traino alle vendite di Dior con le sue sfilate".

Infine, tra affreschi rinascimentali e antiche armature, nella mostra a Castello Odescalchi saranno esposti per tre mesi, come per un gran ballo, 66 abiti-scultura e 25 inediti bozzetti di costumi teatrali. Tra questi: sette abiti da sposa, uno rosso donato dal Museo Fortuny; quello indossato da Rita Levi Montalcini alla consegna del Nobel; l'abito del '56 appartenuto a Esther Williams; l'abito "Fuoco"; gli abiti-scultura 'a scatola' e quelli ispirati ai capitelli corinzi.