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Ansa
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21 mag 2015
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Cannes: nei temporary showroom degli hotel, tra stylist e Vip PR

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Ansa
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21 mag 2015

Una foto da red carpet, una star che sale la montée des marches e quello scatto fa il giro del mondo nel medesimo istante rimbalzando sui social, sui blog, sui siti, su instagram soprattutto, ovunque, in una moltiplicazione infinita. Ma cosa c’è dietro? Tutto un mondo che qui a Cannes, come agli Oscar, lavora giorno e notte perché sia così.

Lo showroom Elie Saab temporaneamente allestito a Cannes


Al festival nei grandi alberghi è tutto un circolare di borsoni neri o ampie buste, il logo ben in vista. Dentro ci sono gli abiti e gli accessori che le celebrity stanno per scegliere. Ma niente si improvvisa, il lavoro comincia ben prima dell’inizio del festival e anche qui è tutto un adrenalinico stare sulla corda.

Da molti anni, crisi o non crisi, molti top brand prendono nei tre principali hotel di Cannes: il "Majestic", ma soprattutto il "Carlton" e il "Martinez", le suite che allestiscono in temporary showroom capaci di accogliere nel migliore dei modi i vip, oppure con uno stuolo di collaboratori vanno di qua e di la per portare in camera chi non vuole andare in giro. Sono suite lussuose, alcune, come nel caso di Elie Saab, sono meravigliosi guardaroba dove vengono addirittura ricostruiti gli allestimenti di una boutique. Ci sono salotti, specchi, armadi: vere wunderkammer. Altri lasciano l’allestimento, già lussuoso, della stanza dell’hotel per sistemare con stigliature apposite abiti, scarpe, accessori, gioielli ogni ben di dio da red carpet. Il giorno dopo tutto torna a posto.

E’ così per gli abiti e persino per le gioiellerie: temporary Chopard, che oltre a ospitare sulla terrazza del "Martinez" party spettacolari ogni sera (Uma Thurman e Robbie Williams tra gli ospiti per dire) ha lanciato anche la linea di gioielli etici, Bulgari, Swarovski, Cleef & Arpels, Cartier. Un lusso al cubo, decisamente inaccessibile. Fuori le stanze infatti, tranne casi rari nulla fa pensare cosa si nasconde, sono ‘anonime’ eccezion fatta per le suite di gioielli dove invece guardie armate sorvegliano gli ingressi. Senza appuntamento non si entra da nessuna parte, la parola d’ordine è riservatezza. Solo al "Martinez", dove il settimo piano è equamente diviso tra Chopard e L’Oréal Paris con decine di truccatori da tutto il mondo, si contano le suite di Valentino, Yamina Julia, Jimmy Choo, Giuseppe Zanotti, Salvatore Ferragamo, Louis Vuitton, Van Cleef & Arpels, George Habeika, Elia Saab.

Lo showroom Elie Saab temporaneamente allestito a Cannes


C’è poi la doppia suite Karla Otto, multibrand con marchi che vanno da Rochas a Vionnet, da Blumarine a Stuart Weitzman, da Paula Cademartori a Luisa Beccaria. "Cominciamo a lavorare all’indomani della conferenza di Parigi della selezione di Cannes. Si contattano, agenti, produttori, publicist, assistenti e soprattutto stylist, sono loro a indirizzare le star. Ci sono i vip contact che da ogni brand sono in collegamento con gli stylist, ci si conosce tutti ma la concorrenza è agguerrita – ci racconta Francesco Affaitato - sappiamo quanto vale per il brand far scegliere proprio quell’abito o quell’accessorio. Un valore anche economico enorme". Una volta scelto l’abito non è finita: la celebrity sceglierà tra vari altri abiti e solo poco prima di uscire per il red carpet deciderà quale indossare, consigliato dall’immancabile stylist e secondo il mood del momento. "Anche l’entourage della star sa quanto sia importante non sbagliare vestito, un dress sbagliato è un danno d’immagine".

Nel mondo di Elie Saab, haute couture ai massimi livelli (l’abito di piume grigie di Naomi Watts è stato per loro il colpaccio d’apertura) si sogna ad occhi aperti. Sete, ricami, voile, uno stile perfetto per la Montée elegante ma non esagerato, fatto di dettagli ricercatissimi. "Quest’anno stanno scegliendo molto bianco e blu – ci racconta Emile Legendre- ma abbiamo i nostri classici beige e polvere e per chi osa di più nero e rosso". In contemporanea hanno lanciato anche il parfum, fragranze di lusso adatte a quell’atmosfera. Ormai il marchio dello stilista libanese che confeziona tutto a Beirut, è molto noto. "Sono gli assistenti delle celebrity ormai a cercarci non noi ad andare da loro – spiega – e la novità di quest’anno è che oltre a stylist, publicist, assistenti, anche agente e regista vogliono dire la loro, come è accaduto, racconta, con "Mon Roi" di Maiwenn che ha scelto per tutto il cast".

Le attenzioni per le star qui come ovvio sono massime, invitati ai party, i charity gala ormai di gran moda, e nelle Spa room che sono in questi grandi alberghi. Da 15 anni, tre suite al primo piano del Carlton sono occupate dalla Dpa Lounge, la gift room per sole star. Ogni anno, ci racconta Natalie Dubois che ha questa attività anche in America, agli Emmy, agli Oscar e recentemente ai Billboard, "6 mesi prima comincio a scegliere le novità da proporre. Abiti, beauty, gioielleria, oggetti. Devi incuriosire le celebrity, stupirle visto che hanno già tutto".

Quest’anno una suite della Dpa era occupata da Pascal Piveteau che lavora la pelle creando abiti elasticizzati molto particolari e molto richiesti, Marchi di costume, perle di Misaki e Arido, le linee cosmetiche Spa di Quiriness e Natura Bissè, le borse di Tea Jasmin. "Martedì è passato anche Paolo Sorrentino con la famiglia. Ci eravamo conosciuti agli Oscar ed è tornato a trovarmi", racconta Natalie. Ci sono poi regali persino più esclusivi: quest’anno c’erano 10 viaggi per superstar a Le Taha’a nella Polinesia Francese. Uno di questi è andato alla sexy star di "Mad Max", Tom Hardy.

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