Ansa
27 nov 2014
Brooks Brothers insegna come diventare 'veri gentlemen'
Ansa
27 nov 2014
La fotografia è un "istante di seduzione", bisogna essere bravi a cogliere quel secondo, "come sa fare un gentiluomo". Giovanni Gastel, fotografo di moda di fama, settimo e ultimo figlio dell'imprenditore Giuseppe Gastel e di Ida Visconti di Modrone, sorella del grande regista Luchino Visconti, è nipote d'arte e di eleganza.

Lo racconta lui stesso, dentro un abito blu, seduto su un accogliente divano in pelle tra le cravatte e i completi eleganti della boutique Brooks Brothers della sua Milano. L'occasione è il primo di una serie di appuntamenti organizzati dal marchio per scoprire come diventare veri gentlemen.
Gastel, che ha collaborato con le più famose riviste di moda sia in Italia che all'estero, da Glamour a How to spend it, da Elle a Vanity Fair, i personaggi famosi li ha fotografati praticamente tutti, non solo le donne più belle del mondo, ma anche gli uomini.
A testimoniarlo ci sono alcuni suoi ritratti esposti nel negozio di Via San Pietro all'Orto, scelti per la serata-evento intitolata 'Scritto sul volto'. Sui cavalletti c'è Stefano Accorsi, che cavalca i cavalli disegnati per una scenografia teatrale, c'è Jovanotti, ridotto a una sorta di 'teschio di Amleto', e c'è la perfezione fisica di Roberto Bolle.

"Mi sono divertito a lavorare con tutti loro - racconta il fotografo - e in effetti non ricordo di aver mai avuto problemi a immortalare nessuno", forse perché, quando scatta, riesce a "escludere tutto il resto - spiega - e quel momento è l'unico reale".
Accanto a lui, durante la serata, c'è uno dei nipoti, Guido, diventato uno dei suoi assistenti dopo un tirocinio. Per i giovani c'è spazio, insomma. Ne è convinto Gastel, che ha iniziato negli anni Settanta, in piena crisi, e quando il prêt-à-porter non era ancora nato.
"È una questione di capacità e non di mercato - dice l'artista - forse oggi c'è solo più selezione, il che può anche essere un bene". Lui la sua strada l'ha trovata: la creatività. Che sia l'obiettivo (Gastel è a Palazzo Lombardia con 25 ritratti e nel 2016 sarà a Palazzo Reale con una mostra per festeggiare i suoi 40 anni di carriera), che sia la penna (scrive poesie e in primavera uscirà la sua autobiografia per Mondadori), o il palco (a 12 anni già recitava), l'importante è creare. E la famiglia (una moglie, due figli e tanti nipoti)? "Ha un ruolo fondamentale, certo, ma quando sto male - svela il creativo - torno dalle mie foto e dai miei scritti, che sono un po' come i miei bambini". D'altronde, Gastel ammette che il mondo reale lo capisce poco, e così ne ricrea uno tutto suo, personalissimo, per lanciare dei "messaggi in bottiglia", come li definisce lui, e per lasciare "un'istanza di eternità".
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