7 mar 2016
Brioni si appresta a ridurre l'organico licenziando un terzo dei dipendenti
7 mar 2016
Brioni si è impegnato nell'attuazione di un importante piano di ristrutturazione, messo in pratica “a causa della sua sovraccapacità produttiva”. Colpita da un calo delle vendite, la griffe italiana specializzata nel menswear formale di lusso, comprata nel 2012 dal gruppo Kering, prevede di ridurre di un terzo il numero dei suoi dipendenti, il cui totale è attualmente di 1.200 persone.
“Si tratta di licenziamenti strutturali. Sono ormai 5 o 6 anni che i laboratori e il sito di produzione sono in sovrapproduzione rispetto alla domanda. Siamo strutturati per realizzare un numero di abiti che il mercato non può più assorbire, il che ha determinato una diminuzione delle vendite”, ha spiegato a FashionMag.com un portavoce del brand.
I licenziamenti interesseranno quattro siti produttivi: tre in Abruzzo, in particolare a Penne, in provincia di Pescara, dove si trovano da sempre i famosi laboratori di sartoria di Brioni, e un quarto in Lombardia, vicino Bergamo.
Uno sciopero e una manifestazione sono programmati per mercoledì 9 marzo, data nella quale la direzione del marchio avrà un primo incontro coi sindacati. Questi ultimi hanno valutato in circa 400 persone il numero di licenziamenti che l'azienda dovrebbe applicare.
“In sette anni, vale a dire dal 2009 ad oggi, si sono persi 275 posti di lavoro nello stabilimento produttivo Brioni di Penne, ai quali si aggiungono 54 posti soppressi in altri siti”, hanno indicato i sindacati alla stampa locale.
Brioni ha annunciato all'inizio di febbraio la partenza del suo Direttore Artistico, Brendan Mullane, che è stato il primo DA per l'Uomo nella storia della griffe.
Con lo stilista britannico, l’azienda guidata da Gianluca Flore aveva cercato di ringiovanire e rinfrescare l'offerta di Brioni, storicamente molto classica, dotandola di un orientamento un po' più fashion. L'anno scorso, il marchio è anche tornato a sfilare sulle passerelle milanesi.
Questa evoluzione ha probabilmente disorientato e confuso il cliente tradizionale, senza riuscire a far conquistare un nuovo pubblico alla griffe.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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