29 gen 2017
Boglioli chiede il concordato preventivo. Il buco sarebbe di 40 milioni di euro. 190 operai a rischio
29 gen 2017
Il marchio Boglioli di Gambara (BS), nato nel 1973 e specializzato nell'abbigliamento maschile (anche se produce pure una linea di abbigliamento femminile), ha depositato domanda di concordato preventivo. I numeri di questa crisi societaria sarebbero impietosi: secondo bresciatoday.it, il “buco” di bilancio arriverebbe a sfiorare i 40 milioni di euro, tra perdite di bilancio per oltre 28 milioni e perdite pregresse pari a quasi 11 milioni, cui andrebbero aggiunti i debiti di oltre 26 milioni di euro che sarebbero da versare a banche e fornitori.

L'azienda è controllata dal 2007 dal fondo Wise, partecipato dalla Banca Popolare di Milano, che nel 2013 ne ha acquisito il totale 100% delle quote e che oggi ha affidato il mandato di vendita del brand a Fineurop Soditic. Da quanto si apprende dalla stampa locale, ora la pratica è nelle mani del commissario nominato dal tribunale, mentre cresce l'agitazione fra i 190 dipendenti (molti dei quali sarebbero a rischio) attivi nello stabilimento di Gambara.
Dal 2014 il brand era oggetto di un piano di rilancio, che lo ha portato ad assumere a fine 2015 il primo direttore creativo della sua storia, Davide Marello, a cambiare AD (da Giovanni Mannucci, approdato poi da Pal Zileri, il testimone era passato ad Andrea Perrone lo scorso ottobre), a inaugurare il suo primo monomarca a New York ad agosto 2016 e a praticare un aumento di capitale per cassa. Già nel 2014 il fondo Wise aveva dovuto acquistare il debito che l'azienda aveva verso GE Interbanca (la metà dell'intero indebitamento) per poi convertirlo in patrimonio.
La domanda di concordato sarebbe stata presentata proprio allo scopo di garantire la continuità aziendale e permettere alla società di proseguire in questo progetto di rilancio, approvato con la consulenza del Boston Consulting Group, il quale prevede il ritorno all’utile operativo nel 2017, sostengono fonti vicine al dossier.

Nonostante il fatturato abbia tenuto (oltre i 24 milioni di euro nel 2015, di cui il 20% ottenuto negli USA), il rosso non è mai stato recuperato da Boglioli. Secondo quanto riportato dal sito Web reportaziende.it, a fronte di un patrimonio netto di 24 milioni e mezzo di euro, la passività supererebbe i 52 milioni e 650mila e nel 2016, sempre secondo le fonti vicine all'operazione, il brand avrebbe registrato un Ebitda negativo e debiti finanziari pari a circa 15 milioni di euro.
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