×
1 491
Fashion Jobs
SKECHERS
Customer Service Representative
Tempo Indeterminato · VIMERCATE
GIORGIO ARMANI S.P.A.
Junior Project Manager
Tempo Indeterminato · MILANO
ULTIMA ITALIA S.R.L
Production And Sourcing CO-Ordinator (Production Merchandiser)
Tempo Indeterminato · MILANO
GIORGIO ARMANI S.P.A.
Digital Solutions Lead
Tempo Indeterminato · MILANO
BOTTEGA VENETA S.R.L
Bottega Veneta Media Content Project Manager
Tempo Indeterminato · MILANO
DIGITAL DUST AGENCY
Senior Art Director
Tempo Indeterminato · MILANO
KOCCA SRL
Credit Manager
Tempo Indeterminato · NOLA
FOURCORNERS
Sales Manager – France
Tempo Indeterminato · MILANO
ANTONIA SRL
Junior E-Commerce Manager
Tempo Indeterminato · MILANO
JIMMY CHOO
Stock Controller
Tempo Indeterminato · FIDENZA
MICHAEL PAGE ITALIA
Wholesale Manager Asia Per Brand di Calzature Luxury
Tempo Indeterminato · MILANO
360 TALENT LONDON
Planning & External Production Manager
Tempo Indeterminato ·
FIORELLA RUBINO
Retail District Manager
Tempo Indeterminato · ROMA
CONSEA FASHION&RETAIL
Costing Officer - Shoes
Tempo Indeterminato · FIRENZE
RANDSTAD ITALIA
Product Manager Pelletteria e Accessori
Tempo Indeterminato · GRANAROLO DELL'EMILIA
BENETTON GROUP SRL
District Manager - Undercolors
Tempo Indeterminato · ALESSANDRIA
GIORGIO ARMANI S.P.A.
Tax Specialist
Tempo Indeterminato · MILANO
RETAIL SEARCH SRL
CRM Specialist - Omnichannel - Luxury
Tempo Indeterminato · MILANO
GIORGIO ARMANI S.P.A.
E-Commerce Buyer
Tempo Indeterminato · MILANO
BURBERRY
Business Analyst
Tempo Indeterminato ·
RANDSTAD ITALIA
Product Manager Assistant Rtw
Tempo Indeterminato · MILANO
FOURCORNERS
Woman Leathergoods Merchandising Manager
Tempo Indeterminato · DUBAI
Di
Adnkronos
Pubblicato il
10 ott 2013
Tempo di lettura
2 minuti
Condividi
Scarica
Scaricare l'articolo
Stampa
Clicca qui per stampare
Dimensione del testo
aA+ aA-

Bocconi: il settore globale della Moda vale 17 trilioni di dollari

Di
Adnkronos
Pubblicato il
10 ott 2013

Un settore quello dell'industria del fashion che globalmente vale 17 trilioni di dollari americani e che conta qualcosa come 17 milioni di dipendenti. E i maggiori player, quelli con i ricavi più alti, non sono italiani.

Foto: Ansa


Impietosa la fotografia che l'associazione 'Bocconi students 4 design' ha diffuso in occasione della conferenza dal titolo "The World Of Fashion As Global Player".

Da una rielaborazione condotta su dati di Statistic Brain, risulta che il fatturato di LVMH è stato di 37,140 miliardi di dollari; H&M 18,820 miliardi, Gap 15,650, Christian Dior 11,910, Richemont 11,830, Estée Lauder 9,710, Phillips Van Heusen 6,040, Coach 4,760, Levi Strauss 4,670, Abercrombie & Fitch 4,150, Jones Group 3,800, Tiffany & Co 3,790, Hermés 3,680 e American Eagle Outfitters 3,480 miliardi. Nessuno di questi gruppi batte bandiera tricolore. Eppure molti di assi arruolano nelle loro file griffe Made in Italy.

Ma se si guarda in piccolo, alla sola città di Milano, il settore Moda, secondo la ricerca di 'Bocconi students 4 design', rappresenta il 21% del PIL della città ed è dunque trainante per l'economia della città e del Paese. A Milano ci sono più di 7mila imprese legate al mondo del fashion, con un fatturato di circa 100 miliardi di euro e volumi di 4 miliardi.

Il tema è dunque un altro: al netto delle griffe che mietono successi e della qualità indiscussa del Made in Italy, il problema risiede nella incapacità di fare sistema, massa critica, di muoversi come sistema Paese, così da presentare le aziende della moda come grandi player globali. Perciò il comparto soffre, o quantomeno risulta appetibile/aggredibile dall'estero. Sono tanti i brand acquisiti da grossi gruppi stranieri. Non da ultimo Loro Piana, che è entrato a fare parte della scuderia LVMH. Certo, la produzione rimane italiana, ma la "testa" si trasferisce all'estero. Con tutto quello che ciò comporta.

Secondo Peter Spadaro, area manager di Brioni, maison italiana che fa parte del gruppo Kering (già PPR) insieme, tra le altre, a Gucci, Bottega Veneta, Pomellato, il punto è che "le aziende italiane dovrebbero coordinarsi tra di loro. Il problema dell'Italia - dice - è che in Italia ogni azienda è un campanile".

Spadaro fa notare che invece "i francesi lo hanno capito" e hanno messo a punto strategie commerciali e di gruppo che sono vincenti. "Difficilmente in Italia - osserva - il signor Armani parlerà con il signor Bertelli. E' questo il problema. Le aziende non sono sufficientemente solidali tra di loro".

Copyright © 2023 AdnKronos. All rights reserved.