Gianluca Bolelli
22 lug 2016
Berluti sta trattando con Haider Ackermann
Gianluca Bolelli
22 lug 2016
Proseguono le grandi manovre da LVMH. Dopo le voci, smentite dal colosso francese del lusso, sulla sostituzione di Nicolas Ghesquière con Jonathan Anderson alla direzione artistica di Louis Vuitton, e le indiscrezioni sulla messa in vendita della griffe statunitense Donna Karan, tocca ora a Berluti trovarsi al centro dell'attenzione.

Secondo le nostre informazioni, il gruppo guidato da Bernard Arnault sta pensando a Haider Ackermann per la direzione artistica della sua griffe maschile Berluti. Secondo diverse fonti, lo stilista francese di origine colombiana sarebbe infatti in fase di colloqui e trattative per succedere ad Alessandro Sartori, tornato ad occuparsi dello stile di Ermenegildo Zegna in Italia.
Nel maggio scorso, il patron di Berluti, Antoine Arnault, aveva dichiarato a “Bloomberg” che il marchio era attivamente alla ricerca di un nuovo direttore artistico e che una nomina avrebbe dovuto essere comunicata "prima dell'estate".
“Un nuovo direttore artistico il cui obiettivo sarà di dare uno spirito più casual al marchio, che oggi ci manca, e che dia una scossa allo stile del prêt-à-porter, che dia più emozione e che sia più moderno”, aveva precisato Antoine Arnault in quell'occasione.
Lo scorso febbraio, la griffe aveva già avviato delle discussioni con Alexandre Mattiussi, di AMI, il cui profilo corrispondeva bene all'evoluzione desiderata da Antoine Arnault. Ma le trattative erano fallite.
Rinomato per il suo talento nei tagli e nelle costruzioni, Haider Ackermann potrebbe portare questo afflato di modernità al marchio di abbigliamento maschile, noto per le sue scarpe più che mai classiche.
Influenzato dalle culture del mondo, questo stilista inclassificabile, che ama lavorare sui contrasti e i colori, ha saputo imporre il proprio nome sulla scena della moda da una quindicina d'anni realizzando silhouette sensuali e senza tempo.
Contattato da molte case di moda, il designer quarantenne si è sempre concentrato sul proprio brand, costruendo il proprio successo costantemente, anno dopo anno, sempre apprezzato dalla stampa e dai suoi colleghi.
Dopo un'infanzia nomade fra Etiopia, Ciad, Algeria e Olanda, Haider Ackermann si è diplomato alla Reale Accademia di Belle Arti di Anversa e ha creato la propria etichetta nel 2003. Due anni dopo, il suo marchio di prêt-à-porter femminile entra a far parte della società belga incubatrice di talenti BVBA 32, diretta da Anne Chapelle, che sotto la sua ala protettrice ha anche la label Ann Demeulemeester.
Attualmente, Haider Ackermann vive a Parigi, dove ha il proprio ufficio e dove sfila, pur alternandosi con il suo studio di Anversa. Il suo marchio è distribuito in 250 boutique multimarca di lusso in 30 Paesi. Da 5 stagioni, il designer ha lanciato la sua linea maschile...
A proposito dell'ipotesi Berluti, la Maison dello stilista si trincera dietro a un no comment.
Dominique Muret, con Bruno Joly e Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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