3 feb 2014
Benetton dice addio a Playlife
3 feb 2014
Meno di un anno fa Alessandro Benetton, presidente del gruppo di Ponzano Veneto, annunciava importanti investimenti per sviluppare Playlife, linea di sportswear dallo stile “college” proposta in un “negozio-appartamento” insieme alla linea di denim Jean’s West, la collezione sportiva streetwear Killer Loop e Anthology of Cotton, una linea donna con capi confort creata ad hoc per il progetto. Oggi il gruppo di moda ha deciso di mettere fine a tutto il mondo Playlife.
![]() Il negozio Playlife a Milano |
La decisione rientra nell’ambito della profonda ristrutturazione del gruppo Benetton in tre società distinte (brand, manifatturiero e gestione immobiliare) annunciata lo scorso novembre, e che viene avviata in questi giorni. Secondo una fonte vicina all'azienda, gli investimenti sostenuti nel concept store multimarca Playlife non avrebbero dato i risultati sperati. Sicuramente il progetto ancora in fase di start-up era l’attività la più semplice da dismettere.
In un comunicato, Benetton annuncia un programma triennale che prevede la dismissione di Playlife e dei brand minori legati a quest’ultimo “per concentrarsi sui due marchi principali, United Colors of Benetton e Sisley”. In conseguenza verranno chiusi i 26 negozi Playlife gestiti direttamente dal gruppo. L’azienda non precisa tuttavia cosa succederà ai punti vendita gestiti in franchising. Lo scorso aprile Playlife contava oltre un centinaio di negozi.
Il piano prevede anche la chiusura di 11 boutique Sisley e di 16 negozi Benetton, nonché l’uscita del marchio da 60 Paesi su un totale di 120 mercati in cui era distribuito finora. Sono stimati a circa 200 gli esuberi, di cui 130 per l’area Playlife. L’azienda ha avuto un primo incontro con i sindacati.

Per Benetton si tratta di “un passaggio obbligato”. La recessione in Italia, principale mercato del gruppo, ha portato quest’ultimo, in effetti, a prendere tale decisione, come spiega Biagio Chiarolanza, amministratore delegato di Benetton Group: “Purtroppo la persistente riduzione delle vendite ha reso ora necessaria la chiusura di un numero limitato degli oltre duemila negozi che abbiamo in Italia (più di seimila in totale in tutto il mondo), perché non riescono più a sostenersi nelle attuali condizioni di mercato”.
“Si tratta quindi di un passaggio obbligato, che affrontiamo per costruire un’organizzazione più solida e duratura per le oltre 10.000 persone che ne fanno parte”, prosegue l’AD. L’obiettivo ora è di portare avanti il marchio Benetton “uno dei marchi più significativi della storia della moda italiana nel mondo”, secondo l’azienda, e “tra i più conosciuti e apprezzati in tutti i mercati chiave per l’abbigliamento”.
Secondo il comunicato, gli obiettivi principali del programma, al termine dei tre anni, sono di mantenere il fatturato sostanzialmente costante, compensando le uscite dai Paesi non più strategici con crescite delle vendite a parità di perimetro (like-for-like), e il miglioramento della redditività aziendale. “Il programma triennale prevede innanzitutto il prosieguo delle azioni di ammodernamento dei negozi a gestione diretta e indiretta nonché altre iniziative volte al rafforzamento dell’azienda, a partire dall’Italia, che è e resta il vero cuore del nostro business e dei nostri investimenti”, conclude Biagio Chiarolanza.
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