Belstaff comprato dal gruppo britannico Ineos
Dopo Jimmy Choo venduto allo statunitense Michael Kors in luglio, JAB Luxury, la divisione di lusso del gruppo tedesco JAB Holdings, cede un altro dei suoi brand. Mentre si trova in cerca di un acquirente anche per la griffe di calzature Bally, JAB ha scelto di cedere Belstaff al gigante britannico della petrolchimica Ineos per una somma che non è stata comunicata. Un annuncio atteso da tempo, da quando il gruppo tedesco ha espresso la volontà di rifocalizzare i propri investimenti sulla ristorazione e sulla bellezza.

L’operazione è stata confermata a FashionNetwork.com da un portavoce dell’azienda tedesca, che però non ha voluto fornire ulteriori dettagli, se non che si tratta “del primo investimento in assoluto da parte di Ineos in un marchio di lusso”.
In un breve comunicato, Ineos annuncia infatti di aver “accettato di comprare Belstaff Group da JAB Luxury”. L'intero marchio e la sua attività saranno trasferiti all’interno del gruppo nel quarto trimestre del 2017, sotto forma di un’entità separata. “I dettagli sui piani di Ineos per Belstaff saranno annunciati a tempo debito”, è stato precisato.
Per lo storico marchio di giubbotti, giacconi e cappotti, è un po’ un ritorno alle origini, perché in questo modo torna ad essere britannico. Creato a Manchester nel 1924, Belstaff fu il primo ad utilizzare cotone cerato per la produzione di vestiti traspiranti, ma impermeabili.
Diventato popolare perché indossato da star di Hollywood come Steve Mc Queen, Marlon Brando e più di recente Brad Pitt o George Clooney, il leggendario brand era stato comprato nel 2004 dall’imprenditore veneziano del settore tessile/abbigliamento Franco Malenotti, attraverso la sua società Clothing Company, dopo che aveva detenuto la licenza del marchio per l’Italia dal 1991. In seguito, aveva venduto il marchio a JAB Luxury nel 2011.
Invece, il gruppo Ineos non ha nessuna esperienza nella moda. Si tratta di una compagnia privata controllata dal miliardario Jim Ratcliffe con gli azionisti John Reece e Andy Currie. L’uomo d’affari britannico ama investire in nicchie abbandonate da altri. In questo modo ha lanciato Ineos nel 1998, comprando in tutto il mondo impianti petrolchimici di cui i grandi petrolieri avevano deciso di disfarsi.
Seguendo lo stesso concept, nel 2015 ha investito nella produzione di automobili. Oggi il gruppo impiega 18.500 persone ed è presente in 105 siti di 22 Paesi, oltre a realizzare un fatturato di 40 miliardi di dollari.
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