21 nov 2014
Bata Francia in stato di insolvenza
21 nov 2014
Chiudere la Francia per salvare il mondo. In un certo senso è questa la decisione presa dalla direzione del gruppo di origine ceca Bata riguardante la sua filiale francese.

Questo venerdì, il gruppo specializzato nella distribuzione di calzature ha deciso di mettere in stato d'insolvenza la sua filiale francese, aprendo la strada ad una amministrazione controllata. Una decisione che è arrivata dopo il recente cambio di presidente da parte di Bata Francia. Infatti, dall'inizio di novembre al timone dell'azienda c'è un suo un ex dirigente, François Le Ménahèze, che avrà la responsabilità di dialogare con l'amministratore giudiziario.
Non c'è dubbio che la situazione è così allarmante da aver indotto Bata a decidere di non aspettare ancora. Di fatto, sulla base delle cifre comunicate da Bata al quotidiano “Les Echos”, la sua succursale francese ha accumulato 30 milioni di euro di perdite di gestione negli ultimi quattro anni, 9 milioni delle quali nel 2013, su un fatturato di 91 milioni di euro. Bata ha dichiarato a “Les Echos”: «La casa madre ha deciso di interrompere le spese per non mettere in pericolo il resto dell'attività nel mondo».
Bata possiede 5.000 negozi nel mondo, 136 dei quali in Francia. In effetti, nell'Esagono il marchio ha chiuso parecchie decine di negozi in questi ultimi anni. L'azienda faceva parte storicamente delle tre insegne di mass market più diffuse nei centri delle città e nei centri commerciali francesi, insieme ad André e ad Eram. Questi ultimi due brand si sono orientati verso proposte di maggiore qualità in termini di moda e addirittura, almeno nel caso di André, di livello più alto di gamma. Invece Bata non ha fatto cambiamenti e questo immobilismo oggi gli sta costando caro.
Secondo le nostre informazioni, il brand dovrebbe scomparire dal mercato francese. In ogni caso, Bata sembra proprio non aver previsto la presentazione di alcun piano di salvataggio.
Non c'è dubbio comunque che la catena, che ha una grande maggioranza dei suoi negozi collocati in buone posizioni e presenti in particolare in un notevole numero di centri commerciali, dovrebbe interessare a tanti distributori, francesi o stranieri. Forse ancora nel settore delle calzature.
Jean-Paul Leroy con l'AFP (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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