Vera e propria anima del concorso per giovani stilisti ITS (International Talent Support), che coccola come una creatura da 14 anni, Barbara Franchin negli ultimi anni è riuscita ad arricchire il programma dell'evento, che ora propone 5 grandi concorsi: moda, in partnership con OTB, bijoux con Swarovski, accessori con YKK, arte con Swatch e accessori per smartphone con Samsung. Al termine di ITS 2015, appena conclusosi a Trieste, fa il punto della situazione e svela i suoi nuovi progetti.

FashionMag.com: Qual è il bilancio di questa edizione di ITS?

Barbara Franchin: Siamo molto contenti. E' andata molto bene da tutti i punti di vista, partendo dai contenuti proposti dai partecipanti alla maniera in cui sono stati percepiti questi contenuti. Soprattutto, i finalisti hanno capito bene lo spirito di ITS, il cui slogan è “Insieme si cresce meglio”. Si sono aiutati a vicenda e incoraggiati.

FM: Quali tendenze sono emerse?

BF: Le collezioni presentate hanno rispecchiato abbastanza bene il tema del concorso di quest'anno, che era il futuro, raccontandoci un po' quello che sarà l'avvenire della moda e del design. Ognuno dei finalisti, ovviamente, aveva la propria identità. Ma nella loro diversità è emersa una tendenza comune, fatta di vestiti e accessori realizzati in funzione del corpo e dello spazio. La centralità del corpo è al centro della creazione di oggi. In tutte queste collezioni ho riscontrato, escludendo alcune eccezioni, maggiore semplicità e una certa linearità, con delle forme ben definite.

FM: L'Asia ha dominato. La creatività si è definitivamente spostata verso l'Estremo Oriente?

BF: No, questo dipende dalle stagioni. Nel 2012 e 2013, gli asiatici avevano già dominato il concorso, mentre l'anno scorso avevamo assistito a una presenza più equilibrata degli europei. Dobbiamo riconoscere che i giovani designer provenienti da Cina, Giappone e Corea del Sud sono molto forti. Sono veramente appassionati e si impegnano a 360° sul loro progetto, dalla presentazione a tutte le tappe intermedie fino alla realizzazione della collezione. Questi stilisti agiscono in modo diverso rispetto agli europei, dedicando tutto il loro tempo e le loro energie a ciò che fanno. Hanno poi una grande capacità di concentrazione e di sacrificio.

FM: Anche quest'anno, trovare i finanziamenti per organizzare ITS non è stato facile. Come vede il futuro?

BF: Sopravviviamo cavalcando l'onda della crisi, che non finisce più e ha totalmente cambiato la maniera di finanziare questo genere di manifestazione. Ma alla fine siamo riusciti a mettere in luce cinque categorie di concorso, che hanno soddisfatto tutti gli sponsor: quello della moda con OTB, i bijoux con Swarovski, gli accessori con YKK, l’arte con Swatch e gli accessori per smartphone con Samsung.

A ciò si aggiunge quest'anno un nuovo grande partner, le assicurazioni Generali, storica aziende triestina, che ha scelto di premiare, fra i nostri ex finalisti, un designer che sia riuscito a mettere in piedi un'attività imprenditoriale significativa.

FM: Quali sono i vostri prossimi progetti?

BF: Stiamo lavorando a una sorta di prolungamento del concorso. L’idea sarebbe di organizzare un laboratorio di formazione appena dopo l'ITS, permettendo a tutti i finalisti di rimanere sul posto per beneficiare di sedute di coaching da parte di varie figure professionali del design e dell'industria della moda. L'obiettivo è quello di dare la massima quantità di strumenti in mano ai suoi giovani talenti per consentire loro di spiccare il volo con le proprie ali.

L’altro progetto riguarda i nostri archivi, composti dai lavori di tutti i nostri finalisti, oltre 500, e diverse migliaia di portfolio delle candidature ricevute nel corso di questi 14 anni. Abbiamo accumulato un patrimonio della creatività unico al mondo, che ci piacerebbe poter esporre. Sembra che la città di Trieste intenda aiutarci in questo progetto.

Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)