1 mar 2016
Barbara Bui: il fatturato cala del 20,8% nel 2015
1 mar 2016
Pessima annata la 2015 per Barbara Bui. Dopo un esercizio 2014 terminato con una diminuzione di fatturato del 5%, stavolta il gruppo chiude l'esercizio 2015 al 31 dicembre con un crollo del 20,8%. Una battuta d'arresto che il management ha spiegato con il contesto geopolitico altamente compromesso e con il calo delle presenze nei negozi di Parigi a seguito degli attentati di inizio e fine anno.

Il fatturato di Barbara Bui è stato di 24,8 milioni di euro (31,4 milioni nel 2014). Nel dettaglio, le vendite retail sono state pari a 10,1 milioni di euro, in calo del 17,5%. Un anno dunque particolarmente difficile per i 4 negozi parigini (sugli 11 che il marchio possiede nel mondo).
Le vendite wholesale di Barbara Bui hanno rappresentato ancora una volta l'introito principale, con i loro 14,7 milioni di euro, calando comunque del 22,9%. Il marchio spiega questa dinamica con la sua prudenza nel vendere in alcuni mercati, soprattutto nei Paesi dell'Est e in una parte del Medio Oriente.
I risultati del gruppo comprendono ancora quelli dei multimarca Kabuki, che però stanno chiudendo. Lanciato nel 1983 da Barbara Bui e William Halimi nel quartiere Etienne Marcel di Parigi, il concept era arrivato a contare fino a tre negozi dal posizionamento creativo (Donna, Uomo e Accessori).
Da due boutique, Kabuki era passata a mantenerne una sola (in rue Etienne Marcel 23) nel novembre 2015, ma anche quest'ultima si sta apprestando a chiudere i battenti. Non è escluso che Kabuki riveda la luce a medio termine, però stavolta collocandosi in un quartiere frequentato da una clientela più internazionale e di lusso.
Infatti, sebbene i dati 2015 non siano lusinghieri, il griuppo Barbara Bui afferma di aver già preso dei provvedimenti per limitare l'impatto del calo dell'attività, in particolare sulla sua liquidità.
Anaïs Lerévérend (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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