Colpita dalla crisi, la griffe milanese Aspesi sarebbe sul punto di concludere un accordo con le banche per rafforzare il suo patrimonio e uscire dalle attuali difficoltà finanziarie. Il marchio-concept fondato da Alberto Aspesi nel 1969, che fatturava quasi 59 milioni di euro nel 2010, si trova oggi a doversi confrontare con un debito consolidato di circa 70 milioni di euro.

Una boutique Aspesi

Nel 2008, il fondo d’investimento Investitori Associati aveva acquisito la metà di Aspesi per 84 milioni di euro, valorizzando l’impresa a 168 milioni di euro. L’altro 50% era rimasto in mano allo stilista fondatore del marchio. I due azionisti dell’azienda, Alberto Aspesi e Investitori Associati, hanno sottoscritto in questi giorni un accordo, che dovrebbe essere finalizzato entro fine luglio per procedere a una ricapitalizzazione da 20 milioni di euro, garantiti in modo paritario da entrambi, indica una fonte vicina all’operazione.

L’accordo prevede la possibilità per l’imprenditore Alberto Aspesi di beneficiare, in caso di necessità, di un altro finanziamento di 15 milioni di euro attraverso una linea di credito subordinata concessa dalle banche, precisa la fonte. L’operazione dovrebbe permettere al gruppo di dimezzare l’indebitamento.

Un look maschile Aspesi

Conosciuto per la sua offerta atipica, che mescola collezioni di abbigliamento «basic chic» dallo stile minimale per uomo, donna, bambino, e accessori insoliti, il marchio conta 11 negozi in Italia, uno a Madrid e 5 in Giappone. Aveva aperto a fine 2009 una boutique a Parigi in Place du Marché Saint-Honoré che è stata poi chiusa.