Asos aprirà più fabbriche nel Regno Unito per offrire “faster fashion” ai suoi clienti europei
La società londinese di e-commerce Asos vuole capitalizzare il calo del valore della sterlina rispetto ad altre valute internazionali raddoppiando la sua capacità di produzione nel Regno Unito.

L'azienda fornisce indumenti e altri beni provenienti da tutto il mondo, incluse Cina, Europa dell'Est, India, Turchia e Regno Unito. Le fabbriche in questi Paesi rappresentano l'84% di tutta la produzione.
Tuttavia, con il declino della sterlina, la produzione domestica sta diventando sempre più economica, e quindi potrebbe offrire una catena di approvvigionamento più agile, che consentirebbe ad Asos di servire più velocemente il Regno Unito e i mercati europei.
Con questa idea in mente, il CEO di Asos, Nick Beighton, ha annunciato questa settimana che prevede di aprire altri impianti nel Regno Unito nei prossimi 3 o 4 anni per sostenere la rapida espansione della società.
“C'è una capacità manifatturiera nel Regno Unito, ma le competenze non sono così reperibili e disponibili com'erano una volta”, ha detto Beighton in un'intervista a Bloomberg.
Asos offre ai propri dipendenti laboratori di cucitura e design di abbigliamento in uno dei suoi stabilimenti londinesi, il quale, insieme con una seconda fabbrica, rappresenta il 4% della produzione dell'azienda.
Mentre la maggior parte degli articoli sono venduti al di fuori del Regno Unito, l'incrementata produzione nazionale darebbe impulso alle vendite della società in Europa, rendendo i prodotti più velocemente disponibili per i consumatori.
Il piano di rimpatriare la produzione fa parte di un drive di espansione più ampio che porterà alla creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni nel quartier generale aziendale a Londra. Le assunzioni accresceranno la forza lavoro londinese di Asos del 60%.
Barbara Santamaria (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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