Ansa
11 apr 2014
Altromercato: presentata a Genova la moda etica di Auteurs du Monde
Ansa
11 apr 2014
E' stata presentata a Eataly Genova la collezione primavera-estate di Auteurs du Monde, il progetto di moda etica di Altromercato. I capi sono di Marina Spadafora, una delle grandi designer sperimentali della moda milanese e direttore creativo della linea.

Realizzati dagli artigiani di tutto il mondo, sono trailer per "Fashion Revolution day", la campagna internazionale del 24 aprile, primo anniversario della strage di Rana Plaza in Bangladesh, dove hanno perso la vita 1.133 operai del tessile.
Se un abito deve raccontare una storia che questa storia sia vera, sia il racconto di un lavoro equo e giusto, di un materiale che non violenta l'uomo e la natura, di un'idea che nasce dal cuore e non dal capriccio, dall'eccesso, dal business. Questo è l'ethic style e questa è l'idea alla base della collezione Primavera/Estate 2014.
E siccome non c'è nulla di più elegante, originale, giusto e sincero della natura, per la realizzazione di questi capi sono stati usati i colori che la primavera e l'estate portano con loro dall'inizio del mondo: il giallo e l'ocra, il turchese, il beige, il rosso di quel sole che tramonta sulle lunghe giornate di luglio che sta a metà tra il purpureo e l'arancio. Abiti semplici, di linee purissime, con tessuti intrecciati non dalle mani di bambini sottopagati e resi schiavi ma da artigiani di tanti paesi del mondo, esperti che mettono ciascuno il proprio sapere e la propria cultura in quello che fanno.
Abiti nati per essere vestiti: anche da questa decina di modelle non professioniste che interpretano ciascuna il proprio capo così come dev'essere interpretato, con un sorriso più charmant di qualunque posa. Marina Spadafora, la più originale e creativa delle designer delle passerelle milanesi, è direttore creativo di questa linea: "Ci piace creare prodotti belli, che piacciono alle persone che li acquistano ma la nostra gioia più grande è che questo significa anche la creazione di sviluppo e progetti sociali per le comunità dei nostri partner, i piccoli produttori di Asia, Africa e America Latina".
Questo è il senso dell'abito. Questa sfilata di moda è un trailer, un prodromo a un altro grande evento: il "Fashion Revolution day" nato per ricordare la strage di oltre mille operai del tessile in Bangladesh. Una giornata che deve servire a tutti, fashion victims comprese, a chiedersi "chi ha fatto il mio vestito?", per rispondersi magari pensando proprio a quei morti.
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