Ansa
1 feb 2016
AltaRoma termina tra sari, balli e pepli
Ansa
1 feb 2016
Tra sogni di balli glamour anni '60 a New York, pepli e tele di ragno o di telaio che riportano alle figure mitologiche di Aracne e di Penelope, elefanti e sari per principesse indiane in viaggio verso Montecarlo, è terminata questa edizione di sfilate di Altaroma, cominciata il 29 gennaio nella ex Dogana San Lorenzo, con un pre-opening il 28 gennaio dedicati ai giovani talenti lanciati dal concorso Who is on Next? e all'Accademia Koefia.

Un'edizione che ha visto le presentazioni nella nuova location scelta da Altaroma, delle nuove collezioni di Raffaella Curiel, che si é ispirata ad un giardino floreale, e di Renato Balestra, che ha portato in pedana la sua dea Atena, vestita di sofisticati pepli bianchi e oro. Anton Giulio Grande ha scelto le sale di Palazzo Ruspoli per presentare le sue aristo-principesse, ovvero le sue donne feline e sensuali. Giada Curti ha proposto la "Divina Marchesa", collezione ispirata a Luisa Casati, musa di Boldini e amante di D'Annunzio.
Gattinoni ha presentato le sue figlie dei fiori in stile Rockocò, ovvero un po' Settecento e un po' rock. Luigi Borbone ha proposto la sua idea di agender ispirandosi a Tilda Swinton in Orlando. Atmosfere surrealiste e una musa d'eccezione come Marina Ripa di Meana, per Vittorio Camaiani.
Arte e moda si sono sposate poi con Body for the Dress, mostra organizzata nell'ambito del progetto A.I. che ha esplorato il rapporto fra corpo e abito, nel tentativo d'individuare il punto di contatto fra l'essere umano e la moda, dando visibilità a giovani artisti e artigiani della moda.
L' Accademia di Costume & Moda ha presentato i suoi 15 nuovi Talents alla ex Dogana con una sfilata collettiva. Marina Corazziari ha festeggiato 30 anni di gioielli scultura nello Stadio di Domiziano di piazza Navona. Lo storico argentiere fiorentino Pampaloni ha aperto la sua prima boutique a Roma, inaugurandola con una collezione di borse in pelle e argento a tiratura limitata.
Nella giornata di chiusura di queste edizione di Altaroma, si sono succedute diverse sfilate nella ex Dogana. Giuseppe Di Morabito, designer calabrese finalista di Who is on next? 2015, ha scelto stampati e colori tratti della cinquecentesca Flora dipinta da Arcimboldo e linee anni Settanta. Sabrina Persechino, stilista "ma ancor prima architetto" che non riesce a scindere le sue due passioni professionali, stavolta ha realizzato la sua nuova collezione intitolata Aracne, traendo spunto dalle architetture del geniale Eric Owen Moss, che appaiono alla designer come ragnatele, edifici svuotati.
Hanno volteggiato come nel Black and White party organizzato da Truman Capote a New York nel 1966, gli abiti della nuova collezione dello stilista libanese ma cresciuto fra il Kenia e New York, Rani Zakhem. Abiti voluminosi nei rasi e nelle organze che creano gonne a ruota, fiocchi giganti, ricami di pietre a formare gocce di brina, stelle marine e fiori. Viaggio nell'India dei maragià invece per lo stilista campano Nino Lettieri che nella sua nuova collezione di alta moda ha immaginato una principessa che parte da Nuova Delhi diretta verso Montecarlo.
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