Volteggiano come in un gran ballo del passato sulla pedana della sala della ex Dogana, gli abiti della nuova collezione dello stilista libanese ma cresciuto fra il Kenia e New York, Rani Zakhem.

Lo stilista, appena 30enne, attinge a piene mani negli archivi dei grandi creatori americani del dopo guerra conducendo attraverso i look creati da Charles James e Jacqueline de Ribes.

La partenza é con il 1966 e il ricordo del ricevimento più esclusivo di New York, il "Black and White party" di Truman Capote al Plaza. La collezione é dunque un omaggio a New York, città in cui il designer ha studiato e vive per molti mesi l'anno, che ripercorre le feste glamour che l'hanno resa leggendaria.

Ecco l'euforia degli anni '60 e lo sfarzo degli anni '80, capelli platino, gioielli.
Tutto nasce da un fiocco che si trasforma in un paio di ali immaginarie. Il designer scolpisce i bustier da cui sbocciano gonne a corolla lunghe fino a terra o che si fermano alla caviglia, come nella Nouvelle Vague.

Richiami alla Belle Epoque si rincorrono nelle cascate di tulle delle crinoline che gonfiano le gonne di duchesse, organza o mikado, che ondeggiano preziose e modellate per ballare un valzer. I corsetti sono decorati da cascate di merletto trafitto da cristalli lucenti.

L'Art Déco porta un tocco di sontuosità nelle maniche aderenti e negli abiti a sirena in morbida seta decorata con merletto dorato. Trionfa il bianco, il nero e oro, il turchese, il rosa cupo, l'oro. Tutto è un drappeggio, ricami di baguette e paillettes. Qui e là brevi strascichi rendono la silhouette più maestosa.