Ansa
13 lug 2015
AltaRoma: da Bilotta le dive dei Telefoni Bianchi
Ansa
13 lug 2015
Introdotta da un tip tap in cui i ballerini Federico Pisano e Vanessa Cokaric interpretano Ginger Rogers e Fred Astaire, anche la collezione di Ettore Bilotta presentata al Palazzo delle Esposizioni di Roma rivisita gli anni Trenta.
Già Renato Balestra ha giocato la sua nuova collezione sull'eleganza del grigio e del lamé, interrotto da lampi di ricami colorati ripresi dalle vetrate Art Nouveau, puntando su una silhouette allungata come quella delle figure femminili di Ertè. Mentre il libanese Rani Zachem si è rifatto alla moda della prima metà del Novecento, sospesa tra Art Decò, cabaret, maschiette e desiderio di glamour.
Oggi la collezione del bravo Ettore Bilotta (in passato collaboratore di Pino Lancetti) riporta a quella silhouette tipica anni Trenta, con le spalle insellate nelle giacche, costruite con broccati serici, portate su gonne tagliate sbieco o godet, che sfiorano il ginocchio, ondeggianti nei rasi fluidi, gli stessi utilizzati per i pantaloni dal taglio pigiama, che abbina anche a camicie in tripla organza, con maniche a palloncino strette e corte al gomito e a minuscoli cappotti in duchesse.
Punto focale della figura è la vita, sottolineata da quelle lavorazioni di nervature di cui Bilotta è maestro. Grande importanza anche alle maniche, ricamate con jais e pietre oro a motivi Decò su tulle, negli abiti da sera che scivolano sul corpo e si allungano in piccole code da divina, scoprendo la schiena, altro dettaglio tipico dello stile anni Trenta.
E' in quegli anni che fanno il loro ingresso i primi tessuti sintetici, ed ecco gli abiti in lamé argento e velluto grigio per abiti a sirena da diva dei telefoni bianchi.
La donna di Bilotta, altera come la Giuditta di Gustav Klimt, sceglie tessuti preziosi, damaschi dai toni delicati del rosa con tralci di fiori in rosso carminio.
Indossa cappotti dalla linea ad A con maniche dai tagli importanti e con morbidi, ma incisivi sbuffi. Porta con grazia una petite veste su abiti in doppio satin, con giochi di lucido e opaco, ad enfatizzare fenditure diagonali che sfociano in motivi asimmetrici.
Si avvolge in graziosi abiti di organza ricamata con motivi floreali, in lana mohair dal pallido rosa o immersa nel nero assoluto. I pois sono d'argento e petrolio metallizzato. I colli delle giacche sono ingioiellati da ricami significativi. Il tulle di seta è ricamato con micro paillettes a motivo di grandi rose che danno vita ad una trama fitta ma leggera. Gli abiti da ballo su base di organza hanno i corpini in velluto per contrapporre leggero e pesante, lucido e opaco. La palette cromatica punta sul verde malva, rosso carminio, verde petrolio, nero o argento.
La sposa è in velluto color champagne con petit manteau in tulle ricamato con piccoli mazzi di mughetti e tralci di foglie.
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