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19 mag 2013
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Altagamma: partnership pubblico/privato con il governo e rilancio della Galleria

Pubblicato il
19 mag 2013

Dalle parole ai progetti concreti. Altagamma avvia il programma ambizioso annunciato lo scorso aprile in occasione dell’elezione del nuovo presidente Andrea Illy. Per migliorare la competitività del sistema di fascia alta, la Fondazione, che riunisce le aziende del lusso italiano, ha annunciato che presenterà una proposta di partnership pubblico-privata al presidente del Consiglio Enrico Letta entro le prossime due settimane affinché sia poi esaminata in Consiglio dei Ministri, visto il coinvolgimento di tre ministeri di peso come Sviluppo Economico, Finanze e Istruzione, Università e Ricerca (MIUR).

Andrea Illy


“Questa partnership mira a rafforzare la filiera produttiva. Non richiede erogazioni di fondi da parte del Governo. Proponiamo la riduzione progressiva delle aliquote fiscali sugli utili reinvestiti nell'internazionalizzazione. Intendiamo inoltre aprire un tavolo sui programmi formativi per affrontare la piaga della disoccupazione giovanile", spiega Andrea Illy.

“Pomellato e Richard Ginori, passati recentemente sotto bandiera francese, sono gli ultimi episodi di una diaspora delle eccellenze italiane che va avanti da anni. Per rafforzare la competitività delle nostre aziende cercheremo inoltre di diventare i paladini dell’italianità attraverso una “Consulta Strategica” con rappresentanti del mondo della finanza, della cultura e imprenditori illuminati per fornire contributi progettuali ai nostri imprenditori”, prosegue il presidente di Altagamma.

“Con un fatturato di 50 miliardi di euro il peso del settore del lusso vale il 12% dell'industria italiana, il 24% dell'export, il 2,5% del Pil ed è cresciuto dell'8% in 8 anni, raddoppiando così ogni 10 anni", ricordano i vertici di Altagamma. "L'export è un fattore chiave per il nostro paese. Nel 2012 ha contribuito per un punto di Pil e ha limitato il crollo del nostro prodotto interno lordo. Consapevoli dell'importanza delle esportazioni, noi siamo pronti a fare la nostra parte e a fare da portabandiera per le imprese che hanno buoni prodotti ma sono poco note all'estero, investendo al tempo stesso nella formazione, con un salto in avanti a 360 gradi, e nella produzione in Italia", aggiunge il vice presidente di Altagamma, Armando Branchini.

Secondo Branchini, se il governo accetterà di sviluppare l'accordo per l'Italia ci saranno molte ricadute positive. In primo luogo sul fronte occupazionale, grazie a una profonda revisione del sistema formativo che punterà a mantenere in Italia i talenti, fino al sistema produttivo con il rafforzamento delle filiere, cui fanno capo le imprese di Altagamma.

"Il campanello di allarme che ci ha spinto a formulare questa proposta è che nel 2013 l'export non sta più crescendo e la domanda interna è ancora in forte sofferenza. Quindi ci vogliono con urgenza interventi selettivi per far ripartire l'export e al tempo stesso allargare la produzione in Italia, investendo nelle filiere", sottolinea.

L’altra grande sfida per la Fondazione è il rilancio di Milano. Tra le priorità: la creazione a Milano del Museo Altagamma, un programma di collaborazioni con l’Expo, con la Camera della Moda e con Cosmit, una campagna di comunicazione per rafforzare la “Coolness” di Milano e sopratutto la valorizzazione della Galleria Vittorio Emanuele.

La Galleria Vittorio Emanuele di Milano


Altagamma torna alla carica in effetti con il Comune di Milano per rilanciare e gestire gli spazi della Galleria Vittorio Emanuele. Accantonata la prima proposta formulata al Comune di conferire il 49% della proprietà in una Sgr, ora la Fondazione punta a una concessione pluriennale, sempre attraverso la formula di una Sgr, così da fornire le necessarie garanzie a chi deve investire, lasciando però la proprietà in mano a Palazzo Marino.

Il progetto prevede lo sfruttamento di tutti i 50mila metri quadri di spazi commerciali, oggi utilizzati al 30% circa, con un mix di attività. Il 50% resterebbe nelle disponibilità delle imprese associate ad Altagamma, mentre il restante 50% sarebbe suddiviso fra attività di vario genere, incluse gallerie d'arte, design, e ristorazione.

"Stiamo preparando un documento, che presenteremo entro l’estate al Comune, con una proposta strategica per il rilancio di Milano e della sua Galleria con l'obiettivo di farne la più bella shopping gallery al mondo. Questo progetto non deve essere percepito come una minaccia. Rappresenta un'opportunità per il Comune, che così incasserebbe molti più soldi rispetto al sistema attuale, senza contare che la Galleria verrebbe interamente ristrutturata", conclude Andrea Illy.

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