10 apr 2014
Albino riparte da solo
10 apr 2014
A 10 anni dalla nascita del suo marchio di prêt-à-porter femminile, Albino intraprende un nuovo percorso ripartendo da zero. Considerato come uno dei talenti promettenti del nuovo Made in Italy, lo stilista romano si era fatto discreto in queste ultime stagioni. Dopo alterne vicissitudini si è separato dallo storico socio Gianfranco Fenizia, con cui aveva aperto la sua maison nel 2004, e si è trasferito da gennaio in un nuovo showroom, in Viale Majno, a Milano. Uno spazio elegante dal tocco francese, che si affaccia su un giardino.
Da questa stagione la collezione di prêt-à-porter è prodotta da un laboratorio di fiducia di Bergamo altamente qualificato, mentre la distribuzione è seguita internamente. “Ricomincio con una nuova strategia, in cui tutti i processi sono seguiti ora direttamente dalla maison”, racconta Albino d’Amato, che si autofinanzia grazie alle consulenze che sta portando avanti, in particolare con Madeleine Vionnet, Max Mara e un gruppo cinese.
Il marchio, che non sfilava più sulle passerelle milanese dalla primavera/estate 2012, ha scelto di presentare le collezioni a Parigi, città d’elezione per lo stilista, che ha frequentato la Chambre Syndicale de la Couture, e che ambisce a sfilare nella Ville Lumière. “Abbiamo fatto richiesta per entrare nel calendario parigino”, puntualizza.
Dopo un'impasse sulla primavera/estate 2014, la Maison Albino riparte dall’inverno 2014-15 con una collezione di 50 capi dalla forte impronta sartoriale e geometrica. Capispalla e abiti sono costruiti con materiali lussuosi (pellicce, crêpe double, panno, flanella mista cachemire) nei toni neutri e grigi con accenti di azzurro acquamarina.
“La nuova strategia consiste nello sviluppare le collezioni in diversi e piccoli flash, molto più focalizzati su delle tipologie o dei temi precisi. Per l’estivo prossimo ci saranno due flash e da gennaio saliremo a tre flash a stagione. L’altra idea è di dare la possibilità al cliente di personalizzare i propri look. Ci sarà quindi il listino di base e, a parte, quello per un servizio su misura. Un servizio quasi di couture con dei costi da prêt-à-porter”, conclude Albino.
Il designer intende proporre prodotti più raffinati, ricercati e preziosi, puntando alla fascia più alta. Ha quindi aumentato i prezzi e sta cercando nuovi partner. Il marchio riparte con una quindicina di clienti, tra Russia, Cina e Giappone. Per il futuro guarda al mercato americano e all’Asia.
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