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29 ott 2012
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Alberto Paccanelli: "Saremo sommersi da importazioni dal Pakistan a basso prezzo"

Pubblicato il
29 ott 2012

Fino alla fine del 2013, il Pakistan potrà liberamente esportare verso l’Europa una serie di prodotti, fra cui quelli di tessile/abbigliamento. Creata con l'intento di aiutare questo Paese a seguito delle inondazioni che l'hanno colpito nel 2010, questa misura è stata a lungo osteggiata da Euratex, la confederazione europea del settore. In Occasione del congresso della CELC (Confederazione Europea del Lino e della Canapa) a Bruxelles, il suo presidente Alberto Paccanelli torna sulle conseguenze che si prevede il provvedimento possa portare, oltre che sul futuro libero scambio con l'India.

Euratex
Alberto Paccanelli, presidente di Euratex.

FashionMag.com: Qual è la sua opinione su questo testo, a un mese dalla sua convalida di Bruxelles?
Alberto Paccanelli: Penso che dai primi sei mesi del 2013 cominceremo a percepire i primi effetti di questa decisione. Per le importazioni, la Turchia probabilmente non sarà soddisfatta del risultato, come pure l'India. Ma non dimenticate che ci sono sempre molte manifatture in Europa e Nordafrica che ne saranno influenzate. Noi dovremmo sostenere la nuova rivoluzione dell'Africa del Nord piuttosto che venire in aiuto del Pakistan. Questo è il mio punto di vista. Saremo sommersi d'importazioni dal Pakistan a basso prezzo e di minore qualità. E questo rovinerà ancor di più il mercato, inviando anche un messaggio sbagliato a tutte le fabbriche situate in Europa, e che difendono la loro posizione in un settore già molto complicato. Credo che non avessimo bisogno di un simile messaggio da parte dei politici.

FM: FM: Per lei si tratta dunque di uno smacco subito dalla politica industriale europea?
AP: I politici rivendicano di essere i difensori dell'industria manifatturiera, mentre allo stesso tempo approvano questo genere di provvedimenti. Siamo molto delusi da questa politica e dalla logica che ne sta alla base. Non c'era assolutamente alcun bisogno di sostenere l’industria del Pakistan a causa delle inondazioni. Non c'è stata nessuna inondazione nei luoghi in cui sono concentrate le fabbriche. E queste ultime non hanno bisogno di sostegno, perché sono già delle concorrenti molto forti, con varie di esse che sono grandi aziende molto organizzate. Euratex promuove scambi commerciali liberi ed equi su una base di reciprocità. Perciò non possiamo accettare questo tipo di scambio con certi Paesi.

FM: Nel testo finale del provvedimento sono state apposte delle clausole per i settori del tessile e dell'abbigliamento. Le considera sufficienti?
AP: Penso che sia una buona cosa. Abbiamo spinto per ottenere queste clausole, in modo che avessimo delle armi con cui difenderci. Si tratta di un ottimo strumento, perché ci permette di avere un sistema che consente di controllare quanto succede. Ma ora questa legge è attiva e oramai dobbiamo guardare a quello che sarà il suo impatto reale.

FM: Che ne è del futuro accordo di libero scambio con l'India che volete ottenere entro la fine del 2013?
AP: Quest'accordo di libero scambio è, secondo me, una buonissima opportunità per le aziende europee, in quanto, come sapete, i diritti di import/export in India sono sempre molto forti. Il paragrafo relativo ai tessuti è già stato perfezionato. Quindi abbiamo già un accordo in materia, ma ci aspettiamo che alla fine sia raggiunto un accordo per la sezione dedicata all’automobile, che pone tutta una serie di problemi.

Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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