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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
14 lug 2018
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Adidas si oppone alla liquidazione di Rockport per un debito di 54 milioni di dollari

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
14 lug 2018

In fallimento, il marchio statunitense di calzature Rockport cerca a tutti i costi di farsi comprare per proteggersi da nuovi danni collaterali. Ma il suo ex proprietario, Adidas, sta cercando d’impedire la procedura, sostenendo in tribunale che perderà 54 milioni di dollari se la vendita procedesse con le stesse modalità.

Facebook: Rockport


Adidas ha depositato un'obiezione formale contro la vendita di Rockport, affermando alla corte del tribunale che “la vendita dell’azienda Rockport nel 2015 ha obbligato Adidas ad attuare una transizione delle sue attività nei mercati esteri”, transizione che ha richiesto due anni.
 
Rockport sta cercando in tutti i modi di concludere una vendita avviata da CB Marathon Opco LLC, filiale di Charlesbank Capital Partners, che ha proposto di acquistare l’azienda per 150 milioni di dollari (circa 129 milioni di euro). Il problema è che Adidas è il secondo creditore principale della procedura di fallimento, il che significa che non potrà mai recuperare l’elevatissima somma di denaro dovutagli, se il tribunale approva la vendita.

Il produttore tedesco di articoli sportivi aveva attratto Rockport nella sua orbita nel 2005, quando aveva comprato Reebok, la casa madre del brand dal 1986. Adidas aveva poi ceduto il marchio nel 2015, per circa 280 milioni di dollari (quasi 240 milioni di euro), ai suoi attuali proprietari, New Balance e la società finanziaria privata Berkshire Partners LLC. Sulla base dell’accordo di vendita, Adidas doveva facilitare la transizione per il marchio e mettergli a disposizione la sua esperienza nei mercati esteri, un'operazione che Adidas ora sostiene gli sia costata 54 milioni di dollari.
 
Rockport si è posta sotto la protezione del capitolo 11 della legge statunitense sui fallimenti nel mese di maggio. Nel deposito iniziale della richiesta, il marchio di calzature aveva indicato Adidas come suo secondo creditore non garantito, precisando di dovergli 58 milioni di dollari (circa 50 milioni di euro) in totale. Rockport aveva citato anche Reebok come suo terzo creditore non garantito, con un altro notevole debito di 12 milioni di dollari (poco più di 10 milioni di euro).
 
Adidas, noto per proteggere attivamente i suoi diritti di proprietà intellettuale, aveva aggiunto nei documenti giudiziari che non aveva ancora dato il consenso perché Rockport utilizzasse i suoi diritti. La società tedesca ha detto chiaramente di non essere contraria alla cessione dell’azienda in sé, e che vuole perfino collaborare con Rockport, ma che non era d’accordo con le attuali condizioni di vendita, come sono state presentate alla corte.
 
In seguito, Rockport ha intentato causa contro Adidas e Reebok per porre fine al contenzioso scaturito dal reclamo di Adidas. Al momento attuale, né Adidas, né Reebok hanno fornito alcuna risposta ufficiale.

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