Zegna: una nuova alba nella confezione sartoriale
Vincitori di Oscar, super influencer, surfisti dandy, piloti italiani di auto da corsa, skateboarder sulla breccia, un plotone di buyer e decine di giornalisti di moda tradizionali si sono presentati in forze venerdì sera in una fredda Milano per assistere all'ultimo show di Zegna, godendo di un altro memorabile, paradigmatico capolavoro di abbigliamento maschile.

Ancora una volta, il direttore creativo di Zegna, Alessandro Sartori, ha portato i suoi fan a fare una gita alla periferia di Milano: in questa stagione si è trattato di uno stabilimento in disuso con gigantesche pareti di vetro. Una location che ha predisposto il terreno per una celebrazione del menswear e del modo di vivere odierni.
Il cast ha sfilato attraversando interamente l'ex fonderia, e muovendosi intorno a una gigantesca installazione artistica di Anne Patterson. Il set del défilé era costituito da un denso, labirintico tendaggio appeso, composto di nastri color blu acido e lime di dieci metri di lunghezza, il cui corridoio principale è stato percorso dalle celebrities nel pre-show, che così si sono concesse ai fotografi. Le celebrità erano guidate dall’attore Mahershala Ali, due volte vincitore del premio Oscar, protagonista dell’attuale campagna pubblicitaria di Zegna, molto sicuro di sé nel suo completo color melanzana dal taglio slim.

Oggi l'abbigliamento maschile sta assistendo a un nuovo risveglio della confezione sartoriale, alimentato soprattutto dai tessuti innovativi oggi a disposizione. La sfilata di Zegna ha dato testimonianza diretta di questa evoluzione radicale.
Per l’AI 2020, Sartori ha reso ulteriormente più raffinato il suo tipico abito da dirigente, con la giacca leggermente avvolgente abbinata a pantaloni da harem confezionati su misura. Realizzati in fantastici jacquard, in motivi a quadretti inclinati Principe di Galles o in eccentrici tessuti spigati, tutti questi capi erano bellissimi. Abiti manageriali classici eppure imprevedibili, capaci di catturare il nuovo anelito per un abbigliamento signorile da gentleman dotato di uno smalto e una patina inaspettati.
Anche i capispalla di Sartori sono stati altrettanto sorprendenti. Piumini-eskimo con pad mischiati di varie dimensioni, o giacconi pesanti di pelle usurati ad arte. Ma i migliori di tutti sono stati gli avvolgenti cappotti in cashmere tagliati con braccia mastodontiche.

Inoltre, la colonna sonora era completamente in sintonia con la lunaticità e l’imprevedibilità dell’epoca che stiamo vivendo, con il duo francese dei Double Mixte che risuonava dagli altoparlanti con la loro hit “Romance Noire”.
Dark, sì, ma con dignità, da parte di Sartori, il sarto italiano più abile ed esperto del XXI secolo.
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