26 set 2017
Zanellato guarda all’Asia e omaggia i suoi giovani artigiani
26 set 2017
In occasione della Settimana della Moda Donna di Milano, il marchio veneto di borse e altri accessori di lusso Zanellato ha raccontato il proprio DNA in una chiave innovativa, un ponte ideale tra la tradizione e la contemporaneità. L’atelier, cuore pulsante della maison vicentina, dove vengono interamente realizzate le it-bag iconiche per il brand, “Postina”, “Nina Zanellato” e “DUO”, si è trasformato in un laboratorio viaggiante, completamente immerso nei colori cult della prossima stagione.
All’interno di cinque grandi cubi-atelier posizionati nella solenne architettura dei chiostri della Basilica di San Simpliciano in Brera a Milano, giovani artigiani hanno realizzato dal vivo le borse Zanellato. Si tratta di ragazze e ragazzi che, grazie ad un accordo (caso unico in Italia nel mondo della pelletteria) siglato con il CFP Giovanni Fontana di Chiampo (VI), hanno svolto un percorso di formazione continua tra scuola e lavoro accompagnati dai maestri artigiani di Zanellato che hanno fatto loro da tutor, e da poco sono entrati nel mondo del lavoro, diventando la nuova linfa creativa dell’atelier Zanellato.
Le borse create nel corso della serata (realizzate in Pura, l’esclusivo pellame frutto della ricerca Zanellato che registra la quasi totalità assenza di metalli e che con “Postina Pura” ha ottenuto a maggio 2017 la certificazione ‘Leather Standard by Oeko-Tex’) andranno poi a comporre una particolare edizione dedicata che sarà in vendita a partire da fine novembre in selezionati store e presso le boutique Zanellato di Milano e Mosca, oltre che ovviamente sull’e-shop del marchio.
“Mi ha sempre affascinato l’idea di raccontare alle nostre collector e, più in generale, a chi da sempre segue Zanellato, il complesso lavoro che si svolge all’interno del nostro atelier”, racconta Franco Zanellato nella nota ufficiale. “Ho deciso quindi di studiare una struttura itinerante che sarà protagonista di un grand-tour a partire dalla prossima primavera e che porterà in giro per l’Italia e l’Europa l’expertise dei nostri maestri artigiani; da subito ho pensato al cubo, perché rappresenta la figura geometrica universalmente perfetta: simbolo nell’antichità di solidità e sintesi dei quattro elementi, è oggi la chiave visiva dei Millennials, il formato ideale con il quale si immortalano e condividono le esperienze e le ispirazioni di ognuno di noi”.
“Manca poco e arriveremo ad aprire un nuovo negozio in Asia. Non dico dove sarà, ma lo comunicheremo presto”, anticipa a FashionNetwork.com Franco Zanellato, in una chiacchierata suggestiva fra arcate romaniche. “Dal punto di vista della distribuzione sappiamo bene che il mercato si sta spaccando, perché i department store hanno difficoltà in America e Asia. Si fa è fatto finta di niente per troppo tempo, e adesso sta iniziando realmente quello che si sperava non succedesse. “Colpa” del Web? Forse, ma anche di una valutazione distratta del mercato, che può dare solo fino a un certo punto. Il Fashion ha probabilmente calcolato che il mercato per forza di cose debba crescere. Ma ha pensato male, ha spinto troppo, per cui secondo me ora c’è bisogno di andare piano”.
"Proprio nel momento in cui si fa del “see now buy now” io invece voglio fare “slow now buy now”, cioè camminare, non correre", continua lo stilista-imprenditore veneto. "Voglio fare un prodotto iconico, voglio essere desiderato e distribuirlo sempre meno, ma in un modo selettivo. La nostra forza sta nella qualità, e nel combattere la contraffazione in maniera molto severa per preservare un progetto tutto italiano. Voglio portare avanti la bandiera dei progetti senza tempo, iconici, perché penso che in prospettiva andare piano oggi vorrà dire acquisire un valore immenso in futuro”.
“Per proteggere il Made in Italy però non ci siamo ancora”, prosegue Zanellato. “Questa sera ho voluto dare un messaggio: che qui noi facciamo da soli. Mi sono seduto a un tavolo con le istituzioni perché quella che sto finanziando è l’unica scuola di pellettieri giovani d’Italia, Ci siamo seduti e abbiamo realizzato concretamente ciò che è necessario fare: unire mondo scolastico e mondo del lavoro. Io ho bisogno di manovalanza: i miei maestri pellettieri hanno 67-70-72 anni. Dove vado? Io mi ostino a non voler delocalizzare, e così è nata tale iniziativa, che mi ha fatto trovare giovani ricchi di entusiasmo. Loro sono i protagonisti dell’evento. Spero che tutto ciò venga visto in una luce non esclusivamente artistica, ma di visione. Questo per me dev’essere il percorso del Made in Italy”.
Zanellato ha chiuso lo scorso esercizio con un fatturato di 11,5 milioni di euro, realizzato per il 60% in Italia e il 40% all'estero, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Al 31 dicembre del 2016, il brand era presente in 3 boutique monomarca, e distribuito 120 store multimarca in Italia e 250 nel mondo. “Nel primo semestre del 2017 abbiamo un trend di crescita, ma quest’anno non puntiamo a una crescita esponenziale, perché i punti vendita noi li stiamo chiudendo. In Italia li abbiamo ridotti del 10%. Il processo è performare bene, naturalmente senza negozi outlet, senza discount, e continuare ad allargare la rete distributiva retail, ma in modo ponderato, cioè facendoci cercare”.
Il primo mercato di Zanellato rimane l’Italia, conferma Franco Zanellato, “dove addirittura abbiamo una richiesta per i nostri prodotti più alta dello scorso anno”. Segue il Giappone, col 25% del giro d'affari, e poi viene la Corea del Sud.
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