Z, l’azienda di abbigliamento per bambino del gruppo Zannier, ha realizzato nel suo negozio di Saint-Etienne, vicino alla città natale culla del brand (Saint-Chamond) un nuovo concept di negozio che sarà guidato dai team interni su impulso del direttore generale arrivato un anno fa, Ludovic Mosnier, e della direttrice dell’immagine, Véronique Rodriguez, arrivata invece lo scorso gennaio. La sua realizzazione era ancor più necessaria se si considera che il concept precedente era datato 2005.

Il nuovo concept Z ha appena aperto a Saint-Etienne

L’idea era di posizionare il marchio in un ambiente più chiaro, fresco e moderno, allo scopo di risvegliare “la bella addormentata”. La modernità viene veicolata soprattutto tramite l'impiego di un'illuminazione a base di LED che permette di meglio valorizzare i prodotti. Sempre per favorire la scoperta delle collezioni, sono state moltiplicate le presentazioni in facing e con l'utilizzo di silhouette, mentre prima i vestiti erano per la maggior parte piegati. Ogni famiglia di prodotti, compreso quelli delle varie età del bambino, è identificata con chiarezza.

Il turchese, colore feticcio di Z, è stato mantenuto, non solo per la Z del marchio, ma anche per contrassegnare un'ondulazione all'interno del punto vendita. L'indaco caratterizza il settore ragazzo e il lampone la sezione ragazze. Le collezioni per i bebè sono presentate per la prima volta in uno shop in shop di colore talpa. Anche i mobili in un certo modo trasmettono questa ondulazione ed il movimento del logo Z.

Il punto vendita dedica anche un settore ad uno spazio per il relax interamente dedicato al gioco interattivo, realizzato a partire da schermi tattili, chiamato “Ma cabane” (“La mia capanna”, ndr.). Infine, le vetrine utilizzano manichini concepiti specificamente per Z con un tocco d'impertinenza.

L’azienda del gruppo Zannier può contare ad oggi su 600 punti vendita nel mondo, di cui 250 in Francia, ma è presente anche in Italia, Belgio, Spagna, Romania, Maghreb, ecc.

Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)