25 mar 2013
Yobe eyewear : uno stand temporaneo a Torino
25 mar 2013
Yobe − l’acronimo, persino poetico, sta per YOur Beautiful Eyes − è un marchio di occhiali, una catena di punti vendita e, presto, un sito di ecommerce. Per ora, gli “yobers” – i simpatizzanti di questa linea di occhiali – si incontrano su Facebook nella pagina dedicata al brand. Tutto comincia a fine 2012, con la prima concept-boutique aperta a Milano in Corso Vercelli 7.
L’idea è di Giacomo Toscani, che, dopo aver lavorato a lungo nel mondo dell’ottica e del retail (è stato Vice President Worldwide Retail Business Development di Luxottica e Ceo Geox), ha scelto di buttarsi in un’impresa propria. Ora la sfida è quella di espandersi. La pubblicità è stata poca, ma il passaparola tra clienti e negozi ha dato i suoi frutti.
Toscani racconta la sua impresa a FashionMag.com Italia e spiega: “L’ambizione è di aprire monomarca, ma al momento io sono l’unico azionista, si tratta di trovare un partner. Ci sono diversi contatti che stiamo prendendo in considerazione. Per ora le posso dire che saremo a Torino da lunedì 25 marzo fino a maggio, al centro commerciale Le Gru del gruppo olandese Cório, nello stesso stand che fu della Nespresso ai suoi inizi, 9-10 anni fa. Quel che fa piacere è che questa scelta, da parte di una catena di distribuzione tanto importante, rappresenta un riconoscimento del nostro lavoro e della nostra qualità.”
La filosofia del brand, d’altronde, non è solo quella di proporre montature e lenti a prezzi abbordabili, ma di offrire il miglior servizio possibile, tutto made in Italy, alle clienti e ai clienti; curiosamente, ci dice il Ceo del brand, pare che il marchio, pensato soprattutto per le signore, abbia un ottimo riscontro anche tra gli uomini, il 30% della clientela.
Il punto di partenza è quello di valorizzare lo sguardo, e, come sottolinea Toscani: “fondamentale nel progetto è stato dare risposta a un’esigenza inespressa di tante donne che portano gli occhiali, o le lenti a contatto. Abbiamo cominciato con una ricerca di mercato con un campione di 250 donne” spiega. “Le intervistate volevano sentirsi più giovani, più leggere. Da qui l’idea di colori che donassero all’incarnato e fossero studiati appositamente, poi, per esempio abbiamo pensato a dei naselli che lasciassero meno segni sul viso”.
I naselli sono infatti più profondi di quelli solitamente utilizzati e le cerniere delle stanghette sono progettate per evitare fastidiosi strappi di capelli; materiali antiscivolo sono stati messi a punto per indossare gli occhiali sul capo anche come cerchietto. Le lenti di alta qualità sono: “UV sia per gli occhiali da sole che per quelli da vista e i liquidi per le lenti a contatto contengono acido ialuronico per assicurare una maggiore idratazione dell’occhio”.
Nel negozio milanese non c’è distanza tra il cliente e l’ottico. Sono aboliti i banconi e in un piccolo quaderno accanto alla porta, si può lasciare un commento al servizio, o un suggerimento per migliorarlo ancora. Il punto vendita è aperto 7 giorni su 7 con orario continuato e offre la possibilità di analisi della vista attraverso macchinari di ultima generazione.
“Il modello del negozio è scalabile,” spiega Toscani, “replicabile per centinaia di punti vendita. È stato progettato precisamente per questo. L’intenzione è di raggiungere una massa critica in tempi medi, ma serve il partner giusto. Per massa critica intendiamo dai 5 a i 20 negozi nei prossimi mesi. Il business model non è quello di rimanere una boutique esclusiva.”
E alla domanda se ci sia già interesse per il mercato estero il Ceo risponde: “Sì, si tratta di un progetto che si adatta bene all’estero, proprio perché scalabile. Io ho vissuto 5 anni in Germania e 5 in Usa, ma le dico, non è la nostra priorità nei prossimi 18 mesi. Quel che importa ora è consolidarci in Italia, nel Nord-Ovest. Un passo alla volta”.
Isabella Stancari
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