29 set 2021
Yezael sviluppa estero e co-lab con Netflix e musica, e si muove in direzione lifestyle
29 set 2021
Yezael, il marchio di abbigliamento uomo/donna fondato a Milano nel 2014 da Angelo Cruciani, creativo che da sempre si muove all’incrocio tra arte, moda e musica, esplora nella collezione Primavera-Estate 2022, chiamata “Dangerous Holidays”, l'incontro fra gli opposti, cui aggiunge un tocco d’ironia, mentre preannuncia progetti con gli universi di musica e cinema e una svolta lifestyle.
“La pandemia morde meno, ma la gente morde di più. Si diceva che le persone sarebbero state migliori al termine della pandemia, e invece qualcosa è andato storto, siamo tutti arrabbiati, divisi tra opposte fazioni”, dice a FashionNetwork.com Angelo Cruciani. “Allora, per questa mia ultima collezione ho scelto l’immagine dello squalo, animale affascinante, ma pericoloso, che rappresenta molto dell’individuo contemporaneo post-pandemia, diventato vorace e quasi rabbioso. Oggi è più lo squalo che deve aver paura di noi esseri umani. Una scelta coraggiosa, ma anche fondamentale, quella della consapevolezza”.
Una PE 2022 di Yezael by Angelo Cruciani che ripropone una reinterpretazione scintillante dello stile grunge, che abbraccia il mondo di oggi con uno sguardo sempre positivo ricordando la cultura underground degli anni Novanta, in cui affonda le radici il DNA del brand (con l’album “Nevermind” dei Nirvana e la sua estetica sempre bene in mente). Materiali e texture all'apparenza incompatibili si uniscono, e la tecnologia industriale si lega alla sapienza artigianale.
Il brand punta sull’incrementare la sua risonanza internazionale con vari progetti, tanto che il 20 ottobre sfilerà a Shanghai, un défilé voluto dal governo cinese, “con un partner americano di cui non posso rivelare ancora il nome, che parlerà di turismo spaziale”, precisa poi lo stilista. “La Cina è il nostro primo mercato, e anche la mia cultura di riferimento, in quanto mio marito è cinese e vivo là dal 1999. Solo negli ultimi due anni sono rimasto in Italia a causa della pandemia”.
Yezael sta anche rafforzando il rapporto con Netflix ed il cinema. “Abbiamo finito da poco tempo di girare Elite 6, ma abbiamo collaborato anche con altre serie, e ho un percorso personale con la parte Fashion di Netflix che proseguirà. Ma anche l'Italia è per noi fondamentale: a breve uscirà Drag Race Italia dove abbiamo vestito il conduttore Tommaso Zorzi, e rafforzeremo le partnership con i talent X-Factor e Amici”, spiega Cruciani.
In Italia, dopo essersi molto concentrato sull’e-commerce e il tailor made tramite appuntamenti privati a Milano o in tutto lo Stivale, ora Yezael ha scelto di distribuirsi in una sola boutique prestigiosa per ogni Paese. “Una scelta anomala, volutamente anti-retail, presa per non sovraccaricare i numeri distrubutivi e tagliare i costi, cercando di non soddisfare tutta la richiesta, in modo così da stimolarla”, puntualizza il designer. “Voglio che il marchio, per lo meno per il prossimo anno, sia elitario e di nicchia, poi prenderemo delle decisioni per proporlo in licenza. In questi giorni stiamo siglando delle licenze per occhiali e cosmetica”, rivela. “Crediamo in uno sviluppo in cui l’abbigliamento non è fondamentale a livello economico per lo sviluppo del brand. Al momento siamo distribuiti in 15 nazioni, con Cina, USA e Russia che sono i nostri mercati di riferimento”.
Un’evoluzione verso il lifestyle, dunque, per Yezael by Angelo Cruciani. “Preferiremmo trasformare il brand in qualcosa che rappresenti scelte di vita, portando le persone a un pensiero, non a un banale acquisto. Vorremmo avere una community, non dei meri clienti”.
Il fatturato è al 90% estero e al 10% italiano. “Lavorando molto per il mondo della musica (Yezael ha collaborato per primo con nomi come Achille Lauro, Måneskin o Ghali, ndr.), anche con artisti internazionali, e con la logica del custom made, non abbiamo avuto flessioni di giro d’affari nel 2020/21 condizionati dal Covid”, aggiunge lo stilista nato nel 1978 a Cantiano, paese vicino a Gubbio (PG).
Angelo Cruciani definisce il suo brand etico, più che sostenibile. “Onestamente io credo che la moda sia insostenibile come sistema. Anche quando le aziende realizzano i capi con nylon e poliesteri riciclati. In azienda crediamo nell’etica con cui vengono realizzate le cose. Non ci interessa fare moda ipocritamente green, vogliamo che le persone scelgano meglio quando acquistano, senza fomentare il consumismo degli acquisti di massa”, afferma.
Da qui la scelta di Yezael di utilizzare esclusivamente fibre naturali e tornare a produrre in maniera quasi totale le collezioni in Italia, recuperando rapporti con piccoli laboratori e lavorazioni sempre più artigianali.
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