17 giu 2019
Woolrich apre il nuovo flagship a New York e prosegue nelle collaborazioni
17 giu 2019
Manca davvero poco all’apertura del nuovo flagship store di Woolrich a New York, prevista per il 1° agosto: uno spazio di 400 metri quadrati su un unico livello in Wooster Street, che sostituirà il precedente negozio situato nella stessa strada, di dimensioni più contenute, e che proporrà tutto l’offerta del brand.

“Per il flagship di New York abbiamo sviluppato un nuovo concept, di animo più street e sperimentale, in collaborazione con Andrea Caputo, che ho conosciuto e con cui ho collaborato per la realizzazione del padiglione I Go Out di Pitti Uomo”, ha raccontato a FashionNetwork.com Andrea Cané, Direttore Creativo di Woolrich. “Lo spazio non seguirà la classica suddivisione delle aree, uomo, donna, ecc., ma si svilupperà piuttosto in base a dei concept: ad esempio Goretex, Parka, Outdoor Label. Inoltre sarà completamente modulabile: in un’ora, spostando i mobili, il negozio si trasformerà in palcoscenico per il lancio delle nostre co-lab o capsule; sarà uno spazio multifunzionale. Abbiamo ceduto il precedente store Woolrich al nostro partner giapponese, che aprirà uno store Nanamica: in 100 metri di strada ci saranno quattro brand di capospalla”.
Oltre agli Stati Uniti, Woolrich ha ambiziosi piani di espansione estera, spinti anche dall’ingresso del nuovo AD Stefano Saccone: “Stefano è di origini italiane, ma nato e cresciuto negli Stati Uniti. Ha sviluppato importanti esperienze professionali in società come Zegna, P&G, Ralph Lauren, Nike e VF Corp. Una delle prime cose che ha detto al team è che Woolrich è forte in 5 o 6 Paesi, ma deve crescere negli altri”, prosegue Cané. “Punteremo in primis su Paesi dell’Est e Russia, dove il marchio ha grandi potenzialità e dove ci potrebbero essere aperture con formule di affiliazione commerciale. Molto importanti anche Inghilterra, dove abbiamo un monomarca in franchising con i nostri agenti, ma bisognerà vedere cosa succederà dopo la Brexit, e Francia, dove siamo presenti da Galeries Lafayette e Le Bon Marché e dove vogliamo continuare a posizionarci nei department store prima di pensare a un monomarca”.
Sul fronte asiatico, la società sta valutando una possibile joint venture con il partner giapponese Goldwin, per la Corea; il passo successivo sarà la Cina, dove il marchio al momento non è presente.

Nel frattempo, Woolrich porta avanti le co-lab stilistiche: prevista a settembre quella con il marchio giapponese, molto conosciuto negli Stati Uniti, N.Hollywood, del designer Daisuke Obana, e a ottobre quella per i 20 anni di Beams, disegnata da Daiki Suzuki, pensata soprattutto per il Paese del Sol Levante. E ancora, a fine ottobre un drop con il marchio di skate Stussy e la seconda stagione con la griffe di moda e lifestyle newyorkese Aimé Leon Dore, fondata dal designer Teddy Santis nel 2014.
“Prosegue anche la partnership con Jeff Griffin, in ottica sostenibilità: con Jeff abbiamo infatti sviluppato un tessuto ‘zero water’, non tinto ma placcato, per il quale non si utilizza acqua”, ha spiegato Cané. “Oggi i prodotti green sono ancora un po’ più cari perché la sperimentazione costa. Noi costruiamo il know how in Italia e poi lo spostiamo in Paesi dove il costo del lavoro è minore, in modo da rendere il prodotto commerciale”.

Per la PE 2020 Woolrich ha presentato a Pitti Uomo una collezione che trae ispirazione dai valori fondamentali del brand: l’iconico claim “Woolrich. We Keep America Warm”, ideato nel 1972, si articola nella proposta “Keep you Warm, Keep you Dry, Keep you Protected”. Un’offerta completa di capi dai molteplici usi, dai piumini leggeri transeasonal, ai capi waterproof fino ai multistrato anti-vento, che rispondono a tutte le esigenze stagionali.
Il passato è rielaborato con un tocco moderno: l’iconico Parka è ridisegnato con una silhouette più agile e contemporanea, mentre il Buffalo Check, introdotto da Woolrich nel 1850, regala varietà alla collezione con le sue molteplici declinazioni. L’impegno green del brand si traduce anche nell’utilizzo di tessuti eco-friendly, come un poliestere creato da plastica riciclata e un nylon ottenuto dagli scarti dell’industria tessile, senza l’uso di prodotti chimici nocivi.
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